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Walter Sabatini, addio Salernitana: soldi e commissioni, cosa c'è dietro la clamorosa rottura

Leonardo Iannacci
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La felicità è durata pochi giorni, neppure due settimane. Poi Salerno è caduta nuovamente in un buco nero, in una palude di incomprensioni e litigi nel momento di ricostruire una squadra che si è salvata dalla Serie B per miracolo e si trova, ora, al centro di una nuova bufera. Ieri, all'ora di pranzo, mentre i media ipotizzavano nuovi acquisti e giocatori forti in arrivo per consolidare una squadra che ha evitato per il rotto della cuffia la retrocessione, ecco il fulmine a ciel sereno: Walter Sabatini, il regista dell'impresa Salernitana - lui non ama parlare di miracolo, quelli li maneggia per situazioni ben più importanti che il calcio - non è più il direttore sportivo del club campano. È stato costretto a mollare quel ruolo di regista delle operazioni di mercato così ben occupato da gennaio, quando prese in mano una situazione sportivamente disperata, con i granata allora guidati da Colantuono, che avevano un piede e mezzo in Serie B. Durante le trattative invernali Sabatini aveva dato vita a un lifting radicale del roster, acquistando 11 giocatori a fronte di una spesa di 7.5 milioni di euro, silurando Colantuono e prendendo al suo posto Davide Nicola. Portando la Salernitana a una salvezza insperata grazie a 18 punti raccolti nelle ultime 15 partite. Ederson, Boihinen e Verdi i tre alfieri decisivi per l'impresa, entrambi portati a Salerno da Sabatini.

 

 


IL COMUNICATO Recita il comunicato del club presieduto da patron Iervolino: "L'U.S. Salernitana 1919 e il Direttore Sportivo Walter Sabatini rendono noto di non proseguire il rapporto di lavoro per la stagione calcistica 2022-2023. Ringraziandolo per il lavoro svolto e l'impegno profuso la Società augura al Direttore Sabatini le migliori fortune professionali". Il telefonino di Sabatini suonava staccato ieri sera ma le ragioni di questo improvviso addio sarebbero legate a diversi fattori, molti tenuti nascosti durante le ultime partite della stagione ma ora venuti improvvisamente e inesorabilmente a galla. Un rapporto, quello tra Sabatini e Iervolino, che si era complicato irrimediabilmente a causa, pare, di continue ingerenze che c'erano da parte di persone esterne alla società, tifosi Vip diciamo, intrusi che non facevano parte dello staff.

 

 


Walter non avrebbe apprezzato il ruolo di questi personaggi che dicevano la loro sull'acquisto di un giocatore, non avendone la titolarità, e quindi sulla gestione tecnica della squadra. Ma c'è un'altra campana, suonata da una sponda della società: Sabatini avrebbe corrisposto somme troppo elevate ad alcuni procuratori, ad esempio a quelli di Coulibaly. Libertà di manovra che hanno creato problemi insormontabili a sentire le fonti vicine al presidente Iervolino. Ostacoli anche emotivi che hanno reso impossibile continuare le trattative con Sabatini per il rinnovo dell'accordo fino al 2023, di fatto facendole saltare. Nei giorni scorsi le ultime frizioni irreparabili seguite dall'annuncio ufficiale del divorzio. L'idea di andarsene da Salerno era già balenata nella mente del vulcanico Walter poco prima dell'ultima giornata di campionato: «Se andiamo in B, me ne vado subito. La città e tutta la gente di questo meraviglioso angolo d'Italia non meritano una retrocessione», ci aveva confidato. E noi avevamo pensato a una boutade degna del personaggio, da sempre mattatore nel mondo del pallone, per motivi soltanto scaramantici. Invece il fuoco covava sotto le polveri. Il prossimo ad andarsene da Salerno potrebbe essere Davide Nicola, il tecnico della salvezza che aveva appena raggiunto un accordo biennale per rimanere alla guida della squadra. La Salernitana vuole davvero farsi del male.

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