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Juventus, Giorgio Chiellini guarda questa foto e scoppia in un pianto inconsolabile

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L’addio più duro di tutti, l’ultimo che Giorgio Chiellini ha fatto alla sua Juventus, chiudendo una storia d’amore lunga 17 anni. Commuovendosi riguardando le foto del passato ai canali ufficiali bianconeri. In particolare l'immagine di lui con Gigi Buffon, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli, dove è stato veramente impossibile trattenere le lacrime: "È un pezzo di storia della Juve, abbiamo condiviso tanto, tutto... 10 anni. Penso che Gigi sia quello con cui ho giocato di più nella mia vita. Leo è il secondo. Con Barza un po' meno, ma siamo lì".

 

 

Chiellini ricorda la Bbc con affetto

Altre lacrime arrivano quando Chiellini ripercorre la storia della Bbc, il muro difensori della Juve pluriscudettata difficilissimo da penetrare: “Questa è una foto che farà scendere una lacrima a tanti tifosi juventini per qualche anno ancora. Gigi è genuino, è vero e ti coinvolge in tutto quello che dice e che fa. È speciale — racconta l’ex difensore della Nazionale — Barzaglione invece è sempre stato per tutti noi una roccia in campo e fuori. Riusciva ad essere autorevole con i più giovani e con i sudamericani con una leggerezza non scontata. Dico sempre che era il nostro ambasciatore in Sudamerica, riusciva sempre a guadagnarsi la stima di tutti. Ricordo che nell'ultimo mese che giocava non aveva tregua: ogni giorno uno scherzo. Tra lo spogliatoio, il campo, la macchina, gli hanno fatto di tutto!”.

La difesa su Bonucci: “Forza inesauribile e superato tante montagne insormontabili”

E ancora: “Di Leo Bonucci mi impressiona l'energia che ha, che riesce a mettere contro tutti: ha una forza inesauribile, ha vissuto tanti momenti in cui ha superato montagne insormontabili, vette che in quel momento erano in condizioni avverse, ma con un'energia che veniva sempre fuori — dice ancora Chiellini — Contro tanti detrattori ha dimostrato di aver fatto una carriera che nessuno pensava, ha messo qualcosa dentro al campo che non era scontato. Tanti dicono che è stato fortunato a giocare con Barzagli e Chiellini, ma la verità è che tutti noi quattro ci siamo migliorati a vicenda per arrivare a quei livelli, non ce n'è uno che non abbia tratto giovamento dalla presenza dell'altro e credo che sia una cosa molto bella".

 

 

Il ricordo sulla prima stagione e sulla finale persa col Barça

Poi il ricordo va sulla stagione 2005-06, la prima con la Juve: “Quel gruppo di campioni era immenso, io ero tanto giovane e forse non mi sentivo neanche pronto a livello mentale per far parte di quel gruppo — racconta il difensore — Poi andai in Under 21 per due partite a inizio ottobre e quando tornai iniziai a giocare un tot di partite consecutive, finché in quella stagione sono riuscito a fare 23 presenze di cui sei in Champions League”. La foto da incorniciare per i miei 17 anni alla Juve è invece “quella con la testa fasciata contro il Real Madrid (nella semifinale di andata di Champions League del 5 maggio 2015, ndr) — aggiunge — Non so con chi ce l'avessi, non so cosa stavo facendo, però è tutta la mia immagine chiave. Una cavalcata bellissima". Poi, dopo la semifinale di ritorno, “c'è stata la partita che mi è rimasta più indigesta per non averla giocata (la finale persa 3-1 con il Barcellona a Berlino, n.d.r.) — ha concluso — Non sarebbe cambiato niente però... Unico anno senza infortuni e purtroppo il polpaccio è venuto a bussare alla porta".

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