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Inter, la sentenza di Gianluca Pagliuca: "Ecco su chi puntare"

Leonardo Iannacci
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Questa volta parliamo di portieri. E Gianluca Pagliuca, che ha in uscita la brillante autobiografia Volare libero scritta per Minerva e con la prefazione di Roberto Mancini («Ero sempre sicuro con Gianluca alle spalle, in campo sapevo che in ogni partita ci avrebbe salvato: era sempre sicuro e questo pregio è stato fondamentale», scrive il ct), è il numero 1 giusto per parlare di questo ruolo affascinante e difficile, ansiogeno e meraviglioso. Tempo di pagelle per i portieri del campionato, quindi, da parte dell'ex Sampdoria, Inter e Bologna. Un professore che conserva, nella sua valigia dei ricordi, scudetti e coppe varie oltre a 39 presenze azzurre e 3 Mondiali tra il 1990 e il 1998.

 

 

 

Pagliuca, dove è finita la celebre scuola dei portieri italiani? In A ne giocano titolari 9 su 20.
«Sfaterei questa tesi pessimistica. Donnarumma, uno dei più forti del mondo, gioca finalmente sereno al Psg e, in testa al nostro campionato, c'è il Napoli di Meret. Alex è bravo, è sbocciato dopo anni bui durante i quali si era infortunato ed era stato messo dietro a Ospina. In estate il Napoli aveva cercato, chissà perché, Navas... Meret merita un ottimo in pagella ed è il portabandiera della gloriosa scuola della quale ha fatto parte il sottoscritto».

Partiamo con le valutazioni degli altri 19 titolari in A seguendo l'ordine della classifica attuale? Come a scuola, si va da insufficiente fino a ottimo con lode, ok?
«Non sarò un professore perfido, so bene quali sono gli gli stati d'animo dei giovani colleghi».

Musso (Atalanta).
«Merita buono, è un portiere moderno, di quelli che piacciono agli allenatori, che non svolazzano. Ma non vale i 20 milioni per cui è stato pagato dalla Dea».

Silvestri (Udinese).
«Sottovalutato, è bravo e merita l'attenzione che gli ha anche riservato il Mancio convocandolo un paio di volte. Azzardo un discreto».

Provedel (Lazio).
«Buono. Mi chiedo che bisogno aveva la Lazio di andare a pescare tal Maximiano quando aveva Provedel reduce da un ottimo anno allo Spezia».

Maignan (Milan).
«Ottimo con lode! Super tra i pali, eccezionale con i piedi e leader del reparto. Il migliore».

Rui Patricio (Roma).
«Insufficiente. Non mi piace come para, come sta tra i pali. La Roma meriterebbe sinceramente di più se vuole arrivare in zona Champions e fare bene in E-League».

Szczesny (Juventus).
«Discreto. Para bene i rigori, fa pochi errori. Come Perin, altro molto completo. I problemi della Juve non vengono certo dalla porta».

Consigli (Sassuolo).
«Esperto e solido, come Silvestri è molto sottovalutato. Dà certezze alla squadra: buono».

Handanovic/Onana (Inter).
«Ahi ahi. Discorso delicatissimo. Per un portiere l'alternanza è letale, si è visto lo scorso anno a Parigi quando giocavano una partita Donnarumma e l'altra Navas. Gli anni passano anche per un grande portiere come Handa e non sai quanto mi dispiaccia vederlo subire certi gol. Ora è insufficiente. A breve penso che giocherà fisso Onana, uno che ha disputato con l'Ajax decine di partite in Champions».

Milinkovic-Savic (Torino).
«Sufficiente. È migliorato anche tra i pali e Juric gli dà fiducia».

Terracciano (Fiorentina).
«Buono. Ha convinto soprattutto nelle partite di Conference. Insufficiente, invece, Gollini quando ha giocato».

Dragowsky (Spezia).
«Buono. Ha un gran fisico ed è scattante. Ora fa pochi errori».

Falcone (Lecce).
«Buono. Lo dico da anni, è un ottimo atleta e sa parare. Al primo anno da titolare sta convincendo».

Sepe (Salernitana).
«Sufficiente. Ha personalità e nei rigori è svelto a capire l'intenzione dell'avversario».

 

 

 

Vicario (Empoli).

«Gli dò un incoraggiante ottimo da confermare. È la sorpresa. Para molto perché gioca in una squadra che viene attaccata spesso».

Di Gregorio (Monza).

«Buono. Non è un caso se viene preferito anche da Palladino a Cragno, quest' ultimo portiere un po' bassino per gli standard attuali del ruolo».

Skorupsky (Bologna).

«Sufficiente. Alterna buone parate ad alcuni errorini. Per esempio nelle uscite».

Montipò (Verona).

«Sufficiente. Prende tanti gol, a volte non per colpa sua. Fa poche gaffe».

Radu (Cremonese).

«Sufficiente. Dopo le due papere storiche, quella con l'Inter che costò lo scudetto ai nerazzurri e quella di inizio campionato a Firenze, si sta riprendendo. È un gatto reattivo».

Audero (Sampdoria).

«Sufficiente. Male lo scorso anno sino alla prodezza nel derby su rigore di Criscito. Ora soffre il momento no della squadra». 

 

 

 

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