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Allegri, Andrea Agnelli in diretta: "Provo vergogna, cosa penso di lui"

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"Mai pensato alle dimissioni, in ritiro fino al derby con il Torino". La sconfitta della Juventus 2-0 in casa del Maccabi Haifa compromette il cammino in Champions League ma non fa gettare la spugna al tecnico Massimiliano Allegri. In compenso, "Fare silenzio, e da domani in ritiro", annuncia il tecnico. Molto più eloquente il presidente Andrea Agnelli. "Oggi è una serata difficile, ma è tutto il periodo che è difficile. Il periodo va analizzato nel suo contesto, questo è il momento dell'assunzione delle responsabilità, io sono qui per questo e perché provo vergogna", spiega davanti ai microfoni di Sky subito dopo il pesantissimo ko in Israele.

 

 


"Sono decisamente arrabbiato, ma sono consapevole che il calcio è uno sport di squadra, si vince e si perde in undici e da questo principio dobbiamo ripartire. Se rischia l'allenatore? In una situazione come questa non è questione di una sola persona o di un uomo, non si tratta di giocatori, fisioterapisti, medici o altro. È questione di gruppo, ci sono nove partite in trenta giorni, ora dobbiamo posizionarci bene in vista di una seconda parte di stagione che ci deve vedere protagonisti. Io parlo di gruppo, non ci sono responsabilità individuali. Se non si vince un tackle non può essere colpa dell'allenatore. Le verifiche la Juve le ha sempre fatte a fine anno, faccio fatica a pensare a un cambio in corsa alla Juve: Allegri è l'allenatore della Juve e rimarrà. Abbiamo un gruppo di 80-90 persone, deve avere la capacità di raggrupparsi e di ritrovare le qualità che questa rosa ha".

 

 



Agnelli ha poi sottolineato la questione: "Il problema è del gruppo - ha proseguito il presidente della Juve -, parliamo di atteggiamento generale, di tante partite con squadre che tecnicamente dovevano essere abbordabili ma così non è stato. Il problema quindi è psicologico, dobbiamo provare vergogna e chiedere scusa ai tifosi, che in questo momento fanno anche fatica ad andare in giro. Dobbiamo fare una profonda riflessione, sappiamo che le qualità le abbiamo tutte, sia a livello individuale che di gruppo. Il gruppo è formato da 80 persone e deve ritrovare una compattezza che permetta di vincere le partite. Verrà l'allenatore a spiegare quale sarà la gestione della squadra, spetta a lui. Il rispetto dei ruoli è fondamentale e i ruoli verranno rispettati. Io faccio solo un discorso collettivo. Sia come giocatori che come staff io penso di avere un gruppo di ottimi professionisti, oggi stiamo vivendo un periodo di alchimia negativa che mi porta ad essere estremamente arrabbiato e con un senso di vergogna. Dobbiamo uscirne insieme, con un filotto di partite, perché la situazione non può cambiare che dal campo".

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