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Gigio Donnarumma? "Cosa ho sentito dire su di lei": indiscrezioni clamorose

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Si chiama Federico Giraudo, ed è il terzino sinistro della Reggina in Serie B. Due anni fa era senza squadra, oggi gioca in quella di Pippo Inzaghi, seconda in Serie B. Classe '98, esterno a tutta fascia, nell'ultima gara col Genoa è tornato titolare dopo quasi tre mesi: “Avevo un po’ di tensione perché ci giocavamo tanto. Da parte dell’allenatore è stato un grande attestato di stima — ha commentato — La Reggina seconda? Tutto ciò è speciale. Soprattutto dopo che l’anno scorso abbiamo rischiato di sparire. Metterei subito la firma per finire la stagione oggi, ma la Serie B è lunga e complicata: la parola chiave in questo campionato è continuità. E adesso manca la ciliegina sulla torta, quel gol che spero di riuscire a fare presto. Anche se non è una delle mie caratteristiche principali”.

Giraudo: “Che mi direbbe mio papà, se sapesse che mi allena Inzaghi?”
Con Inzaghi c’è qualche legame indiretto: “È un martello — dice Giraudo — Ha una passione impressionante, vive tutto il giorno di calcio e si dedica solo a quello. Sa tutto sulla Serie B ma anche sulla C: si informa sulle partite, sui giocatori. Un allenatore che si mette sempre in discussione per migliorare, e questo la dice lunga anche sul suo valore umano. Al Mondiale 2006 io avevo otto anni, ma mi ricordo benissimo tutte le partite”. E ancora: “Da piccolo sono cresciuto vedendo la Juve allo stadio, oggi è difficile spiegare cosa ho provato vedendo il mister da vicino per la prima volta — aggiunge — Ricordo i racconti di mio padre, tifoso della Juve, che purtroppo oggi non c’è più. Cosa mi direbbe se sapesse che il mio allenatore è Pippo Inzaghi? Sono sicuro che lo sa, e sapere che mi guarda dall’alto mi dà tanta forza e orgoglio”.

 

Giraudo: “Locatelli predestinato, Donnarumma si trasformava in campo”
Nei momenti difficili, prima della Vis Pesaro il terzino era disoccupato, dopo essere partito dalle giovanili del Torino, giocando con Gatti della Juve, Buongiorno del Torino, Manuel De Luca della Sampdoria. E in Under 17 era con Locatelli e Donnarumma: “Ho sempre pensato che Locatelli fosse un predestinato, lì in mezzo era il migliore — commenta —. In campo faceva cose incredibili già a 16 anni, e fuori era un ragazzo che creava gruppo. Su Donnarumma sento dire diverse cose, ma posso confermare che entrambi erano ragazzi umili e perbene. Gigio era già alto due metri, fuori dal campo chiuso e silenzioso ma quando giocava si trasformava: diventava una belva. Già all’epoca era considerato il nuovo Buffon”.

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