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Milan, la decisione dentro lo spogliatoio dopo il Sassuolo

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Una cinquina che fa male, per una crisi ora indiscutibile. Il Milan esce con le ossa rotte dalla sfida col Sassuolo, è momentaneamente fuori dalla zona Champions e a un passo dal derby di Milano che potrebbe mandarlo ancora più in difficoltà. Una crisi che ha origini lontane e che era stata posta da parte davanti ai risultati fin qui comunque più che positivi di un gruppo che rispetto alla scorsa stagione era cambiato poco o nulla. Gli acquisti fatti in estate — Origi e De Ketelaere in avanti — non stanno rendendo. Due gol per la punta, zero per il belga, che ha deluso ancora una volta domenica. E Pioli, criticato dai suoi tifosi, paga una mancanza di alternative tattico-tecniche che iniziano a preoccupare e che, ad una manciata di giorni dalla conclusione del mercato, non darà alcun cambiamento.

 

 

Milan, venuta meno l’ossatura del gruppo
L'ossatura dei giocatori più rappresentativi è venuta meno, con l’assenza di Maignan in porta, di Tomori, Theo Hernandez e Kjaer in difesa, di Tonali a centrocampo e di Giroud in avanti. Il francese ci ha provato ma è stato lasciato solo, con l'ennesimo mancato salto di qualità di Leao – oramai troppo incostante per poter prendere per mano i compagni — la delusione del già citato De Ketelaere e l’insufficiente spinta emotiva di Ibrahimovic, destinato al bordo campo. 

 

 

Niente ritiro, ma lungo confronto tra dirigenti
La linea dura – attuata dopo Psv-Milan e Milan-Torino – non ha sortito effetti e non verrà riproposta. Dunque, niente ritiro punitivo, ma una profonda riflessione che è già cominciata subito dopo la partita contro il Sassuolo: al termine della gara c'è stato un lungo faccia a faccia fra Paolo Maldini, Ricky Massara e Giorgio Furlani per analizzare la situazione complicata. E che adesso dovrà portare ad una immediata inversione di tendenza, perché il derby è alle porte e con l’Inter (ora seconda) non si scherza.

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