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Giancarlo Marocchi, la profezia: "La serie A? Chi può spuntarla"

Leonardo Iannacci
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Giancarlo Marocchi, talent della nuova stagione di Sky che inizia domani con la serie A e che avrà tra gli opinionisti Josè Mourinho, mette le mani avanti: «Mi chiede una panoramica sul campionato ora, con tutte le squadre ancora incomplete o alla disperata ricerca di pedine in ruoli scoperti?». Sì, Giancarlo, gliela chiediamo. «E vabbè, ma tra un mese potrebbe cambiare tutto, non vedete che ogni giorno salta fuori una trattativa nuova?». Insistiamo. E Marocchi cede.

 

 

 

Il Napoli campione parte domani a Frosinone con lo scudetto sul petto ma anche con la pancia piena?
«Può essere che alcuni giocatori si sentano più sicuri di sé dopo uno scudetto incredibile. Ma il rischio è che pensino di essere molto bravi, troppo. Quindi poco attenti a ciò che dirà loro Garcia, che è comunque un buon allenatore. Kim non c’è più e Natan lo valuteremo. Ovviamente Osimhen resta al centro del progetto ma c’è il delicato discorso Kvara».

Ovvero?
«Tutti i difensori lo conoscono meglio, lo raddoppieranno sempre e il ragazzo non troverà più autostrade sulle fasce».

L’Inter era la squadra più forte lo scorso anno, poi cosa è successo?
«Che il Napoli ha giocato in modo meraviglioso. Quest’anno il problema di Inzaghi saranno... Lukaku e Dzeko, nel senso che la squadra col belga e il bosniaco ad aprire spazi per quel cobra di Lautaro era l’ideale. Ma non ci sono più. Thuram è un’altra cosa».

Arnautovic ti convince?
«Se sta bene l’austriaco è tatticamente una buona alternativa a quei due».

Il Milan ha cambiato tanto. Troppo?
«Pioli ha scelto giocatori per il 4-3-3 ma la chimica è complicata da trovare sin dalla prima trasferta di Bologna. Stefano deve avere pazienza e, soprattutto, gliela devono concedere. Mi attendo molto da Okafor».

La Juventus, dopo il terremoto societario, giocherà dopo anni senza l’impegno delle coppe europee. Un vantaggio?
«Se arriva Berardi in un 3-4-3 che preveda Vlahovic al centro, Chiesa a destra e l’ex Sassuolo dall’altra parte, la Juve sarà in corsa per vincere lo scudetto».

La Lazio senza Milinkovic è una pretendente con un anno di sarrismo in più?
«Assolutamente sì. Luis Alberto non avrà più il mal di pancia ma solo la squadra ai suoi piedi. E occhio a Rovella».

La Roma, invece, ha fatto le cose con calma sul mercato, troppa calma?
«C’è Mourinho che farà divertire tutti, noi compresi, e costruirà una squadra con potenzialità notevoli seppur in linea con le possibilità societarie. In attesa che rientri Abraham».

 

 

 

Otto anni di Gasperini a Bergamo sono la fotografia dell’avventura continua che sta vivendo l’Atalanta. Altra stagione di vacche grasse?
«Bergamo è una realtà unica. La società gestisce bene e si è messa totalmente nelle mani del Gasp che la ripaga con risultati incredibili e consente plusvalenze pazzesche».

Come De Ketelaere, a Bergamo anche Scamacca è a un bivio: sfonda oppure resta nel limbo?

«Sì, anche come Lucca che da Pisa è andato all’Ajax per finire a Udine. La Nazionale ha bisogno di un paio di centravanti alternativi a Immobile».

A proposito di Nazionale: Spalletti è l’uomo giusto?

«Di più, sarebbe perfetto: l’Italia ha bisogno di un selezionatore che, in pochi giorni, dia equilibrio al modulo. Chi meglio di Luciano?».

Se lei fosse al Casinò su chi punterebbe le fiches?

«Molte su Raspadori. Mi ha incantato sin dalla prima volta che l’ho visto». 

 

 

 

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