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Donnarumma, Callegari: "Cosa temo per stasera". Peggio di Lukaku

Fabrizio Biasin
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Ciao Max (Callegari, telecronista e conduttore di Pressing su Italia 1), stasera sarai la voce di Milan-Psg (diretta su Canale 5), sei pronto per “accogliere” Donnarumma? 
«Chi mi segue dai tempi delle telecronache di calcio sudamericano sa che mi piace far sentire i tifosi, in questo caso dovrò stare attento, temo che ci saranno momenti in cui i cori trascenderanno».
Sarà una situazuione simile a quella vissuta da Lukaku... 
«Sì, forse più complicata: quello di Lukaku è stato concepito come un grande tradimento sportivo, qui c’è di mezzo anche la questione economica, il fatto che il Milan abbia cresciuto lui e accolto il fratello».
...e sia stato ricambiato con un “arrivederci e grazie”. 
«La gestione “spietata” del compianto Mino Raiola lo ha portato a quella decisione che, da un punto di vista tecnico, non è neppure stata sbagliata. In fondo gioca con Mbappé, il calciatore più forte al mondo».
...E stasera può dare una clamorosa mazzata alla sua ex squadra, attualmente in crisi. 
«Può succedere, ma non credo che sarà decisiva per la panchina di Pioli: affronta una delle squadre più forti in assoluto e, nel caso, avrà la prova d’appello sabato con il Lecce».

 


 

Questa sera ci sarà il solito San Siro caldissimo: qual è stata la tua telecronaca più difficile e importante? 
«Penso a Inter-Juve, Supercoppa 2005, non avevo neppure 28 anni, ma anche Juve-Real 2-1 semifinale di Champions 2015 o Francia-Belgio, semifinale del Mondiale 2018 con 10 milioni di telespettatori. La più difficile però è la finale di Champions di Parigi: con i problemi di sicurezza fuori dallo stadio era impossibile stare tranquilli, alla fine siamo stati bravi ma non l’ho vissuta con la giusta serenità».
C’è sempre qualcuno che contesta il telecronista di turno...
«È impossibile accontentare tutti, l’importante è affidarsi alla propria onestà intellettuale. In ogni caso noi dobbiamo “spostarci” per far vedere la partita, non siamo i protagonisti».
Un collega che amgari (Getty) miri?
«Beh, sciabolata classica! Per umiltà, capacità di stare al passo e professionalità dico Sandro Piccinini».
Chi vince la Champions?
«Mbappè merita un titolo con il club. Magari senza dover passare per forza dalla vittoria a San Siro...».

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