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Aurelio De Laurentiis, rissa davanti alle telecamere: "Non lo devono fare"

Roberto Tortora
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È ormai guerra aperta tra il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e DAZN, la piattaforma televisiva a pagamento che detiene i diritti della Serie A. Negli spogliatoi del Maradona, poco prima del match con la Juventus, il primo tifoso partenopeo è stato beccato da una telecamera, nel tunnel che dagli spogliatoi porta in campo, a dir poco infuriato. Mentre, infatti, il presidente si avvia verso l’uscita nota la telecamera e chiede: “Ma è SKY o DAZN?”. Una voce fuori campo (forse il cameraman stesso o qualcuno lì vicino, impossibile capirlo), risponde convinto. “DAZN”. Al che, De Laurentiis sbrocca in un turpiloquio senza freni: “DAZN non ha il diritto di fare nulla, quindi andatevene aff**o, fuori dai co*i, l’arrivo non lo devono fare ca*o””. Per placarlo, l’addetto stampa Guido Baldari lo rassicura e gli dice: “Presidente, è una telecamera nostra”. Un episodio infelice, non andato in diretta nei prepartita delle nostre emittenti, ma purtroppo catturato, involontariamente, dalla CBS americana, che voleva semplicemente mostrare le immagini del Napoli che entrava al Maradona.

Perché tanta rabbia? A quanto pare, per volere dello stesso De Laurentiis, all’interno del Maradona, durante le partite casalinghe del Napoli, ma anche durante la settimana in occasione di interviste o altri contenuti simili, non è possibile per nessuna emittente introdurre la propria attrezzatura ed usare le proprie telecamere, ad eccezione delle postazioni ufficiali in mixed zone per le classiche interviste post-partita. Non si tratta, però, di pura e semplice costituzione televisiva del Napoli, perché il presidente punta il dito proprio contro DAZN. Alla fine della partita, peraltro vinta 2-1 dal Napoli con il gol nel finale di Giacomo Raspadori, il presidente infatti non appare più conciliante, ma resta netto e, anzi, calca la mano contro la tv a pagamento, facendo irruzione in sala stampa prima della conferenza dell’allenatore Calzona e annunciando: “Abbiamo chiuso con DAZN, parleremo solo con SKY e RAI”. Già prima della partita, poi, nessuno dei tesserati azzurri si era presentato ai microfoni dell’emittente inglese e né lo farà da qui a fine stagione.


 

Quale sia l’origine di tanta acredine è difficile stabilirlo, è noto che al presidente del Napoli non è andata giù l’assegnazione dei diritti del massimo campionato a DAZN per altri cinque anni, fino al 2029. Scelta, peraltro, bocciata anche nel corso del Business of Football Summit del Financial Times in cui ADL stesso aveva già lanciato una frecciata: “Il calcio in tv? Deve essere gratis per tutti. Se vuoi recuperare pubblico, devi andare in diretta tv gratis”. Se, in quest’ottica, si è poi infastidito anche per la calendarizzazione di Napoli – Atalanta, 30ima giornata, nel giorno del sabato santo alle 12:30, non è dato saperlo. In quel caso, però, ci sono motivi fondati e cioè che la Dea è poi impegnata, il mercoledì seguente, nella semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. In attesa che le parti chiariscano i motivi del litigio, le porte del Maradona per DAZN continueranno a restar chiuse.

 

 

 

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