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Lukaku e Antonio Conte, follia Napoli: è la fine di De Laurentiis

Claudio Savelli
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La cosa che fa più ridere, ma anche riflettere, dell’“affare” Romelu Lukaku è la percentuale sulla futura rivendita, come se il belga fosse ancora vendibile. Oltre a 30 milioni più bonus sull’unghia, il Napoli ha garantito al Chelsea il 30% dell’incasso di un’eventuale cessione entro i prossimi tre anni, non a caso gli stessi per cui ha firmato Antonio Conte. Fa ridere la percentuale sulla rivendita di un 31enne che non ha più mercato da due anni, fa riflettere che sia proprio il Napoli a concederla, la società forse più attenta a non regalare guadagni agli altri.

Questa postilla certifica il colpo di coda (e di testa) del club partenopeo. L’acquisto del belga è il contrario di ciò che il Napoli di De Laurentiis ha sempre fatto, e fatto bene, in questi anni, ovvero acquistare, anche a caro prezzo, centravanti di sicuro avvenire, anticipando le grandi d’Europa e rivendendoli proprio alle grandi a costi più alti: la grande tradizione dei Cavani, degli Higuain e degli Osimhen, insomma, si è interrotta con Lukaku.

Osimhen vi appartiene anche se non è ancora stato venduto semplicemente perché un’estate fa De Laurentiis ha fatto male i calcoli: pensava che quelle offerte sarebbero arrivate anche quest’anno, invece picche. La sirena è scattata, il progetto di eterna rinascita del Napoli è andato in fumo, ora la cessione di Osimhen, dovesse mai arrivare, al massimo sarà una pezza ai danni che l’affare Lukaku è destinato a fare sul lungo periodo.

 

 

 

Le cifre spese per il 31enne belga sono folli se ai 30 milioni più bonus aggiungiamo il triennale da 8 milioni netti a stagione più bonus, praticamente altri 36-40 milioni di euro per il club. Follia perfino peggiore del rinnovo di Osimhen a 10 milioni all’anno che era stato firmato per trascinarsi fino alla cessione che avrebbe fatto ricco il club, considerando poi che il secondo più pagato, a 3,2 milioni netti, è Politano (altro rinnovo scriteriato).

 

 

 

La morale è che il Napoli ha smesso di fare il Napoli, ovvero un club che investe anziché spendere, che sceglie i giocatori per aumentare il proprio valore nel futuro più che nell’immediato presente. Un club lungimirante, insomma. Il tutto perché hai preso Conte che ora pretende di tornare competitivo subito. Il paradosso è che il Napoli con Lukaku pensa di accontentare il suo mister invece quest’ultimo, giustamente, non sarà comunque contento della rosa. Ci sono tante altre falle e Conte potrà dire che erano troppe perfino per lui. Avrebbe ragione. Insomma, se il danno è fatto, c’è il rischio che poi arrivi pure la beffa.

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