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Milan, il gesto di Alvaro Morata alla fine del derby che cambia la storia di Paulo Fonseca

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La settima di fila non è arrivata per l’Inter, caduto contro un Milan di nuovo solido all’improvviso e che con merito ha vinto la Stracittadina numero 240. È anche la vittoria di Paulo Fonseca, a rischio esonero prima del derby ma poi uomo immagine della serata insieme al colpo di testa di Matteo Gabbia.

Al gol del 2-1, intenso è stato l’abbraccio che Alvaro Morata ha riservato al tecnico. Gli è arrivato alle spalle, ha urlato, lo ha spinto e abbracciato forte. Il segnale di come la squadra stia col mister, nonostante il gesto di Leao e Theo contro la Lazio (rimasti in disparte dopo il cooling break della squadra) sembrasse dimostrare il contrario, prima della smentita di Fonseca e dei giocatori stessi.

 

 

 

E Fonseca dopo la partita ha parlato di come la squadra abbia reagito dopo il k.o. contro il Liverpool in Champions: "Mercoledì scorso abbiamo parlato molto — ha ammesso nelle interviste del dopo gara il portoghese — lo abbiamo fatto per quasi per un'ora e mezza. Poi siamo usciti per l'allenamento".

 

 

 

Cosa si sono detti resta tra le mura dello spogliatoio, ma il concetto che snocciola poco dopo il portoghese è chiaro: "In un momento difficile ti accorgi se i calciatori non ci credono. Ma io questa percezione non l'ho mai avuta, soprattutto in questa settimana”. Poi Fonseca ha ribadito tre precisi concetti. Il primo è che la vittoria contro l’Inter ”deve essere la normalità, dobbiamo continuare a lavorare per avere sempre questa fiducia". La seconda è che "bisogna giocare da squadra in tutti i momenti". La terza è che nonostante i tre punti "dobbiamo continuare a migliorare e serve equilibrio".

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