I pensieri vanno alla Champions e al Barcellona, ma intanto l'Inter non molla la presa sul campionato. I nerazzurri frenano sul nascere il tentativo di fuga del Napoli piegando di misura il Verona a San Siro, in una partita in cui Simone Inzaghi può essere soddisfatto dalla prova offerta dalle cosiddette 'seconde linee', che hanno fatto il loro dovere facendo rifiatare i titolarissimi in vista della battaglia in programma martedì sera nel secondo e decisivo round della semifinale. I nerazzurri hanno speso poco in termini di energie fisiche e nervose, favoriti anche dal gol segnato in avvio su calcio di rigore da Asllani e da un atteggiamento troppo rinunciatario della squadra di Zanetti, vicina all'obiettivo salvezza ma non ancora certa del traguardo. Dall'1-0 di Lecce a quello di Milano, la classifica resta immutata in un sabato di lotta per lo scudetto che non regala scossoni né sussulti: il Napoli resta avanti di tre lunghezze, con una giornata in meno da disputare.
Come trapelato alla vigilia, la sfida con il Barcellona incombe e Inzaghi decide di ricorrere a un ampissimo turnover che tocca ogni reparto. Da Sommer a Thuram, passando per Barella e Mkhitaryan, il tecnico emiliano ribalta l'Inter per dieci undicesimi rispetto alla semifinale d'andata in Spagna confermando dal 1' il solo Bisseck. Anche Zanetti, tuttavia per necessità, è costretto a stravolgere la difesa con gli inserimenti di Daniliuc e Frese al posto degli squalificati Ghilardi e Coppola. L'approccio alla partita dei nerazzurri, nonostante i tanti cambi e il fresco successo del Napoli a Lecce, è comunque positivo e infatti dopo nemmeno dieci minuti la gara è già in discesa. Un tocco con il braccio di Valentini sfugge all'arbitro ma non al Var, che concede il rigore trasformato con freddezza da Asllani, al primo centro dal dischetto con la maglia dell'Inter. Sulla scia del gol segnato i padroni di casa insistono attaccando in particolare sul fronte sinistro con un ispirato Zalewski. Da un suo cross alla mezz'ora nasce la più nitida palla gol dopo l'1-0, ma Arnautovic di testa da posizione favorevole non inquadra lo specchio della porta. L'Inter si affida al possesso palla, senza rischiare più di tanto, per provare ad addormentare la partita ed evitare pericolose ripartenze in contropiede dell'Hellas. Prima dell'intervallo sussulto di Asllani che calcia da distanza siderale dando l'illusione del gol.
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Se entro i confini nazionali presenta qualche segno di debolezza, l’Inter in versione europea continua a mostrare ...Nella ripresa il copione non cambia, anche se il Verona cerca di scuotersi mettendo più intensità per provare ad arginare la manovra nerazzurra. Correa e Arnautovic non riescono però a finalizzare il gran possesso dei padroni di casa, comunque concentrati e focalizzati sulla partita. L'Hellas è comunque un po' più propositivo e non per caso nel giro di un paio di minuti crea due situazioni potenzialmente pericolose, con Duda dalla distanza e con Suslov che calcia sull'esterno della rete. Farris (Inzaghi è squalificato) inserisce forze fresche per evitare cali di tensione e butta nella mischia i 'titolarissimi', da Mkhitaryan a Dimarco passando per Taremi. Dalla parte opposta Zanetti alza il baricentro e il peso dell'attacco del suo undici chiudendo con tre punte in virtù degli inserimenti di Tengstedt, Kastanos e Livramento. Ma quest'Inter non concede nulla e si regala una notte di serenità aspettando la sfida chiave di martedì in coppa.