Sono l’italiano medio e costo tanto. Tantissimo. In certi casi, troppo. È una tendenza che sta trovando consolidamento in questa sessione di mercato: il prezzo di azzurri, azzurrini e azzurrabili è alle stelle perché si pensa che quelli buoni siano pochi e allora subentra il concetto di rarità. Evidente il caso di Lorenzo Lucca. Il Napoli non è riuscito a ottenere alcuno sconto dall’Udinese: 35 milioni erano e 35 sono stati (più 5 di bonus). È la stessa cifra che il club campione d’Italia aveva versato al Torino per assicurarsi Buongiorno e poco di più di quella necessaria, due estati prima, per prelevare Raspadori dal Sassuolo. Carissimi italiani. McTominay, Lukaku e Neres sono costati meno. Hanno qualche anno in più, certo, ma anche uno status più elevato, un vissuto più alto e una provenienza più nobile.
Il prezzo di Lucca è quello di un giocatore affermato, non di uno che si deve costruire come dimenticare la sceneggiata sul rigore che non doveva calciare lui. Quindi le grandi che pagano queste cifre, più che investire, scommettono. Non inganni il cliché tutto italiano dell’età: a 24 anni si è già grandi nel calcio, invece Lucca lo consideriamo un talentino. Da un lato è giusto che i grandi club valorizzino i medio-piccoli da cui acquistano gli italiani migliori che hanno concesso loro minutaggio. Di contro, però, non si deve esagerare perché i top club nostrani non sono ricchi come in Premier e questi prezzi faticano a sostenerli. Il risultato è che ci ritroviamo mezza rosa della Nazionale che non gioca ai massimi livelli continentali e poi ce ne lamentiamo. Inoltre il prezzo del cartellino pesa sui ragazzi stessi che devono sopportare il salto in una grande squadra con le aspettative smisurate dei tifosi che pensano: più lo paghi, più deve offrire.
Milan fregato su Archie Brown? Perché la sconfitta è pesantissima
Ha spiegato Archie Brown che «l’affare con il Milan era praticamente fatto» ma poi il presidente del F...Più ragionevole il costo di Ricci al Milan, 23 milioni più 2 di bonus per un 23enne già proposto in Nazionale. Meno i 60 e passa per Retegui ma questi non fanno testo perché arrivano dall’Arabia che era disposta a pagare la clausola da 52 milioni di Kean. Anche i 17 milioni ottenuti dall’Atalanta per Ruggeri non sono pochi, ma almeno provengono dall’estero (Atletico Madrid) e non viziano il mercato interno. Il caso di Leoni potrebbe essere quest’ultimo: forte, fortissimo, ma 40 milioni richiesti dal Parma per un ragazzo da 17 presenze in A sono eccessivi. È un prezzo di prospettiva tutto da verificare. Meglio dire che non è sul mercato e se ne riparla il prossimo anno, quando quei soldi potrebbe valerli davvero.