"Sapevamo che purtroppo stava molto male". Paolo Bertolucci è amareggiato ma non sorpreso dalla triste notizia arrivata nella mattinata di lunedì 1 dicembre quando si è spento Nicola Pietrangeli. "È stato il mio primo grande amore tennistico - lo definisce l'ex tennista e commentatore televisivo -, quando ero ragazzino lo guardavo con la bocca spalancata. Era un uomo di classe e di personalità ed era una persona schietta e sincera, per certi versi anche ingombrante, ma ognuno ha il suo carattere".
Bertolucci ricorda "i momenti meravigliosi" trascorsi assieme, ma non nega l'esistenza di "qualche scontro". "Ma rimane il massimo rispetto per il grandissimo campione che è stato - tiene a precisare dopo la scomparsa, a 92 anni, del n. 3 del mondo in singolare nel triennio 1959-1961 -. È sempre stato un grande personaggio, andare a cena con lui era sempre un piacere". Ai microfoni de La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, Bertolucci racconta che "ha girato il mondo, ci ha presentato persone importanti e ci teneva sempre all'eleganza, tanto che era elegante anche nel campo da tennis. Non ha mai accettato il cambiamento del tennis e la modernizzazione del mondo, ma è giusto che Nicola venga ricordato per quanto ha dato al tennis e allo sport in generale. Senza la sua battaglia a livello politico, l'Italia della Davis del 1976 non sarebbe nemmeno mai partita per il Cile".
Nicola Pietrangeli, l'atroce presagio in una frase: "Dovevo essere punito"
Una frase feroce, nei confronti di se stesso, che aveva il sapore amaro di un presagio: "Dovevo essere punito"...Per l'icona della racchetta italica gli ultimi mesi non sono stati semplici. In passato Pietrangeli aveva superato un tumore benigno al colon asportatogli, poi ha dovuto fare i conti con le conseguenze di un incidente domestico che gli aveva causato una frattura al femore. Necessario l'intervento chirurgico per l'ex tennista, che poi era tornato in ospedale per i controlli del caso. Proprio in quei giorni ecco la notizia del decesso del figlio Giorgio a soli 59 anni, a causa di un tumore al cervello.




