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Ong, il piano per cancellarle: la mossa segreta del Viminale

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Il governo non cede. Il messaggio diretta a Francia ed Europa arriva chiaro e tondo da Nicola Molteni. Il sottosegretario al ministero dell'Interno torna indietro nel tempo, affermando che Parigi "sta facendo esattamente quello che fa dal 2015, sospendendo l’accordo di Schengen sulla libera circolazione, e di fatto ripristinando i controlli ai confini, in modo unilaterale e senza alcun coordinamento con le istituzioni comunitarie". Infatti - prosegue sulle colonne di Affaritaliani.it -. I respingimenti di minori e famiglie sono contrari alle norme europee e al diritto internazionale, incluse le convenzioni Onu. Credo che le istituzioni comunitarie debbano intervenire".

 

 


Da qui la richiesta di "condivisione" da parte di tutti i paesi europei. Numeri alla mano il leghista non può che ricordare che "l’Italia sino ad oggi è stata lasciata sola sulla gestione del fenomeno migratorio. Chiediamo una politica seria di contrasto a scafisti e trafficanti e di accordi con i paesi di partenza e transito delle migrazioni. Solidarietà e responsabilità devono essere patrimonio comune per gli Stati membri e le istituzioni comunitarie garanzia del rispetto di tali principi". 

 

 


In attesa di una politica comunque l'esecutivo di centrodestra non si piegherà. Anzi, contro le ong "faremo, come è giusto che sia, rispettare le convenzioni Onu sul diritto del mare. Sì al salvataggio in mare di naufraghi, no al trasbordo e al trasporto di migranti in Italia. Un paese serio non si fa dettare l’agenda politica sulla gestione dei flussi da organizzazioni private straniere. Faremo rispettare la regola della responsabilità dello stato di bandiera". E per farlo Molteni chiama in causa i decreti Sicurezza del 2018, promettendo che "stiamo lavorando per rispristinarne l’efficacia, a tutela della sicurezza del nostro Paese e dell’Europa. Quei decreti, peraltro, furono molto apprezzati dalle istituzioni europee".

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