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Cecilia Strada, lezione alla sinistra: "Cutro, la Guardia Costiera salva vite"

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Chissà se la sinistra oserà attaccare anche Cecilia Strada, così come accaduto nei giorni scorsi a Matteo Piantedosi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. La figlia di Gino Strada, fondatore di Emergency, mito dei progressisti e dei pacifisti italiani, punto di riferimento mondiale nell'assistenza sanitaria a migranti e profughi in ogni angolo del Terzo Mondo, in una intervista alla Stampa osa dire quello che la maggioranza di centrodestra ripete da tempo: "Il governo dei flussi migratori deve essere gestito a livello europeo" e la vera urgenza è creare "canali legali di accesso all'Europa".

 

 

 

"Sarebbe bello ripristinare una missione di soccorso statale europea di salvataggio: da Mare Nostrum si è creato un vuoto in quella zona dove avvengono i naufragi ed è in risposta a quel vuoto che le navi delle flotte civili hanno preso la via del mare. Finché le politiche europee chiuderanno i canali legali e lasceranno le persone in mano ai trafficanti sulle rotte illegali continueranno a esserci stragi nelle acque del Mediterraneo". 

 

 



La Strada, oggi operatrice umanitaria di ResQ - People saving people, onlus impegnata anche in missioni di ricerca e soccorso in mare, i corridoi umanitari "sono una bella iniziativa ma non bastano: il governo dei flussi migratori deve essere gestito a livello europeo, non può essere lasciato a ogni singolo Paese che decide se tirare su il suo muro. E' dal 2017 che si criminalizzano i soccorsi - conclude -. Evidentemente infastidisce quello che diciamo perché noi andiamo a identificare le responsabilità di queste morti e di queste violazioni dei diritti umani, che sono europee".

 

 


 

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