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Migranti, in Versilia finiscono negli hotel: la richiesta della prefettura

Daniela Mastromattei
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In piena emergenza immigrazione oggi come allora, il ministero dell’Interno si era trovato a dover smistare su tutta la Penisola i clandestini che continuavano ad arrivare con i centri di accoglienza della Sicilia al collasso. Era l’estate del 2016: il bando stabiliva che cinquanta richiedenti asilo sarebbero stati “piazzati” nella Capalbio radical chic. Apriti cielo. La “sinistra al caviale” dell’ultima spiaggia, storica meta delle vacanze di quell’intellighenzia che predica l’accoglienza non ne volle sapere di ospitarli. Urla, strepiti e barricate. E dopo un lungo braccio di ferro, i radical chic erano riusciti a far cambiare idea al Viminale. Ci risiamo. Sempre in Toscana, e in piena stagione turistica. Quest’anno però si punta alla Versilia, dove gli hotel dovrebbero mettere a disposizioni dei migranti camere con pensione completa (pernottamento, colazione, pranzo e cena); pulizia e igiene ambientale, compresi i servizi di lavanderia e prodotti di igiene personale. Il tutto al prezzo di 29,30 euro al giorno per ognuno. Tanto è previsto per le vacanze al mare dei clandestini. Gli albergatori di Forte dei Marmi e Marina di Pietrasanta, le località balneari amate soprattutto dalla Milano con i soldi, si sono ritrovati di fronte alla richiesta della prefettura di Lucca con la Camera di Commercio che ha fatto da mediatrice.

CAMERA DI COMMERCIO
Proprio la Camera di Commercio ha inviato la mail a Federalberghi invitando i titolari delle strutture ricettive a mettere a disposizione le stanze libere per i profughi. E con la massima urgenza, come rivela Il Giornale.it. Bisogna darsi da fare e con una certa rapidità per permettere l’accoglienza migranti in riva al mare per il periodo estivo (fino a settembre e poi?). Il presidente Marco Marcucci di Federalberghi della Provincia di Lucca racconta di una prima convocazione a maggio dal prefetto di Lucca «che esternava la sua preoccupazione nel non trovare alloggi disponibili per ospitare i migranti in quanto i Comuni interessati ed interpellati non davano al momento risposte in merito». Dunque, nessuna risposta dai Comuni, la soluzione più sbrigativa è stata pensare di poterli collocare negli hotel della Versilia.

«Siamo ormai in alta stagione con le prenotazioni già in essere», racconta Marcucci, «abbiamo risposto che avremmo fatto il possibile, ognuno nella zona di pertinenza, ma che sarebbe stato quasi impossibile trovare strutture disponibili». A Forte dei Marmi e dintorni trovare una stanza libera a buon mercato in questi giorni è come vincere un terno al lotto. Che dovrebbero fare gli hotel rinunciare alle prenotazioni che finalmente arrivano pure numerose offrendo così la possibilità di risollevarsi dalla crisi dei lockdown? Neanche a Marina di Pietra santa c’è la possibilità di trovare una struttura, assicura il presidente di Federalberghi.

«Anche perché, diciamocelo, se uno accetta una persona a 29 euro con la pensione completa vuol dire che non sta lavorando e questa non credo sia la situazione della nostra zona. Insomma, il gioco non vale la candela, soprattutto per il periodo: in estate come minimo incassiamo 100 euro a persona. A luglio e agosto è un problema non da poco. Come fa un albergo in estate ad impegnarsi a queste condizioni? Forse in inverno qualcuno potrebbe interrompere i lavori di manutenzione per ospitare queste persone, ma ora no». E poi, come direbbe Nicola Caracciolo, nobile e ambientalista, che difese allora Capalbio: «Bisogna accogliere, per carità. Ma qui ci sono ville e di gran lusso, con giardino e finemente arredate». Le belle ville con giardino e finemente arredate sono anche a Forte dei Marmi eppure i vacanzieri che non sono certo gli arroganti con la puzza sotto il naso di sinistra qui almeno stanno zitti.

MANUTENZIONI
«Nella nostra zona di competenza ci sono varie strutture chiuse che potrebbero essere utili a risolvere in parte il problema», suggerisce Marcucci, «ma bisogna intervenire con manutenzioni strutturali ed adeguamenti sulla sicurezza, con spese molto importanti che i singoli proprietari non possono accollarsi senza l’aiuto delle istituzioni territoriali e non». Quei 30 euro al giorno per migrante fanno indignare chi sta cercando di recuperare con il turismo dopo la crisi pandemica e gli italiani che non possono permettersi le vacanze al mare.

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