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Meloni-Salvini, retroscena Capezzone: come hanno incastrato la Ue

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Il gioco delle coppie per sparigliare sull'immigrazione. Sta funzionando la strategia dei due forni del centrodestra: Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen da un lato, Matteo Salvini e Marine Le Pen dall'altro. Per dirla con Daniele Capezzone, "Lampedusa chiama e Pontida risponde". Sono le due facce della stessa moneta: la premier tratta con l'Europa, il leader della Lega invece si gioca la carta della leader di Rassemblement national e così facendo spinge anche il grande nemico di quest'ultima, il presidente francese Emmanuel Macron, a prendere il toro degli sbarchi per le corna e annunciare una mobilitazione a fianco dell'Italia. E' la scossa che serviva, e anche la presidente della Commissione Ue sembra averlo capito del tutto: sull'emergenza migranti in tanti Paesi, anche quelli del "nord" si giocherà il destino delle elezioni europee del 2024.

 

 



Quelli che sembrano aver capito poco o nulla di tutta la situazione sono i rappresentanti della sinistra italiana, che si oppongono all'Europarlamento contro il  memorandum di intesa con la Tunisia e che in Italia, per bocca di Elly Schlein e Laura Boldrini, parlano la prima di "solo demagogia e propaganda" a proposito della premier (proprio nel giorno dell'abbraccio con Ursula sull'isola, che tempismo) e la seconda addirittura di "complotto". No, il Pd non riesce proprio a toccar palla.


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