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Elsa Fornero da brividi sulla tragedia di Satnam Singh: "Non si potrà più dire servono braccia"

Elsa Fornero

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"Occorrerà invertire di 180 gradi l’impostazione finora usata dalla destra" sulla questione migratoria: ne è convinta Elsa Fornero, che su La Stampa scrive quella che secondo lei sarebbe la giusta strategia da usare in questo ambito. "Altro che fermare i migranti, usare l’esercito per rimandarli 'a casa loro', esiliarli temporaneamente in Albania; altro che 'ci rubano i posti di lavoro, contaminano i nostri valori, volendo imporci i loro', secondo i peggiori slogan dei sovranisti ma un chiaro e persino umile: 'ne abbiamo bisogno'".

"Li accoglieremo - ha continuato la Fornero - (e accoglierli non vuol dire 'sfruttarli') perché la nostra società non può fare a meno già oggi e sempre di più in futuro di un numero crescente di immigrati regolari, per coprire il divario tra domanda e offerta di lavoro in svariati settori, anche là dove non è soltanto il lavoro fisico a essere necessario (non si potrà più dire 'servono braccia' dopo la terribile tragedia di Satnam Singh) ma anche quelle competenze tecniche che il nostro Paese perde perché non offre sufficiente opportunità e i migranti più preparati attraversano l’Italia e vanno in altri Paesi, aggravando la perdita dei giovani italiani che emigrano". Insomma, al netto della frase davvero infelice sulla tragedia del bracciante morto a Latina, per l'ex ministro il nostro dovere sarà quello di spalacare le porte a quanti più migranti possibili.

 

 

 

Secondo l'ex ministra del Lavoro, insomma, per avere una crescita sostenibile nel lungo termine serve un migliore programma di ingressi. In generale, a suo dire, bisognerebbe cambiare rotta sul tema migranti perché "lo impongono deficit, mercato e civiltà". Come se il governo Meloni non tenesse già conto di questi indicatori nel suo operato. 

 

 

 

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