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Coronavirus, il "paziente zero" di Codogno e la "rapidità di propagazione sorprendente"

Una "rapidità di propagazione sorprendente" anche per il coronavirus. Il paziente zero di Codogno, il 38enne in terapia intensiva che potrebbe aver scatenato il contagio (siamo a 16 casi nel Lodigiano, più due in Veneto ma per un altro focolaio) è al centro di un mistero scientifico: ha cenato con un amico di ritorno dalla Cina a fine gennaio, con l'epidemia già conclamata, ma l'uomo è risultato negativo ai test anche se un'ipotesi è che possa aver contratto la polmonite virale senza sintomi e ne sia guarito autonomamente.  Leggi anche: Il 38enne "gravissimo", ricoverato un medico che l'aveva visitato Di certo, il peggioramento delle sue condizioni di salute nel giro di pochi giorni e soprattutto l'emergere di una catena di infetti nella sua cerchia ha messo in allarme tutte le autorità sanitarie e politiche lombarde e nazionali, riuniti da giovedì notte in vertice permanente, spiega il Corriere della Sera. Certo, a facilitare la propagazione del virus la vita sociale molto attiva tenuta dal contagiato inconsapevole fino a pochi giorni dal ricovero: oltre alla moglie (contagiata, incinta all'ottavo mese) e al cognato, ha infettato gli amici e i compagni di sport (era appassionatissimo di calcio e podismo), hobby che ha continuato a coltivare in queste ultimi 18 giorni.   Nel video LaPresse, il sindaco di Castiglione d'Adda Costantino Pesatori parla di "situazione molto preoccupante"

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