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Matteo Salvini, la guerra a Ong e d Europa: marina militare, guerra vera agli immigrati

Porti chiusi e coste blindate. Matteo Salvini fa sul serio e la missione "pacchia finita" passa al secondo livello. "Marina militare e Guardia costiera continueranno a salvare vite come hanno fatto meritoriamente fino a oggi, ma poi ragionerò coi ministri Toninelli e Trenta, che ne hanno competenza e con i quali sto lavorando benissimo, sul fatto che è giusto salvare vite, però non sta scritto sulla Bibbia che dobbiamo essere gli unici a girare per tutto il Mediterraneo", ha spiegato il leader della Lega, vicepremier e ministro degli Interni al Giornale. Leggi anche: Maroni incorona Salvini, "cambia la storia d'Europa" L'obiettivo è quello di spostare la pressione, dopo il caso Aquarius, anche su libici, tunisini, maltesi, francesi, spagnoli, greci, le navi della forza europea Themis e, magari, anche quelle della Nato. Tutti coloro, insomma, che operano a vario titolo nel Mediterraneo. Primo passo per spostare gli equilibri e ridefinire il ruolo di Italia e Ong, un viaggio (imminente) in Libia: "Ci andrò a brevissimo per confermare l'amicizia tra i due Paesi e una collaborazione economica per investire in strade, infrastrutture, ospedali e altro, ma anche per ribadire il ruolo di Marina e Guardia costiera libiche, perché noi non andiamo come i francesi a dare lezioni o a colonizzare, ma a dare il nostro supporto". La svolta porta con sé anche una critica ai governi targati Pd che l'hanno preceduto: "C'è ancora quella parte di sinistra radical chic per cui l'Italia deve diventare un campo profughi", anche se l'operato di Marco Minniti al Viminale è stato un primo segnale d'inversione di tendenza. Leggi anche: "Ong complici del traffico", la bomba del pm anti-immigrati "Con il no alle Ong mi pare che questi abbiano gettato la maschera. Non sono generosi, cristiani, che salvano il prossimo, ma nascondono precisi interessi economici. Sono finanziati direttamente da persone come Soros che non vuole aiutare i bambini che scappano, ma creare nuovi schiavi. Ecco perché continueremo a non far entrare le navi Ong e a dirottarle in altri Paesi".

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