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Elezioni regionali, Valle d'Aosta: avanti gli autonomisti, tira aria di secessione?

Iniziato lo scrutinio, la coalizione autonomista guidata dall'Union Valdotaine al 48%, centrosinistra al 40. Tonfo per il M5S, tracollo Pdl

Giulio Bucchi
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La Valle d'Aosta è la prima regione ad emettere i verdetti elettorali. Ad urne chiuse domenica sera, l'unico voto regionale in questa tornata amministrativa ha già riservato sorprese: quella del flop di Grillo e Movimento 5 Stelle è la più fragorosa, ma forse non la più importante. Perché quel che si respira a Nord Ovest è un'aria autonomista, di critica totale ai partiti romani, tra i quali da pochi mesi c'è anche il M5S. Autonomisti davanti - A spoglio terminato, la coalizione autonomista (Union Valdotaine, Federation autonomiste e Stella Alpina), attuale maggioranza regionale, è poco sotto il 48% (47,90) e il centrosinistra (Alpe, Union valdotaine progressiste e Pd) chiude al 42 (il Pd all'8,88%). Tonfo per il Pdl (4,11%), che non entra nemmeno in Consiglio regionale, mentre il M5S (6,6%) è al limite dello sbarramento del 6. Niente ballottaggio - Non ci sarà nessun ballottaggio: secondo la legge elettorale regionale che prevede un sistema proporzionale con sbarramento (almeno due seggi), per vincere al primo turno è necessario ottenere il 50% dei voti o almeno la maggioranza dei seggi, 18 su 35. E 18 seggi hanno conquistato gli autonomisti. Questa la ripartizione dei seggi: Stella Alpina 5, Union valdotaine 13; Movimento 5 Stelle 2; Union valdotaine progressiste 7, Partito Democratico 3, Alpe 5. Non era prevista invece l'elezione diretta del Presidente della Regione.

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