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Boldrini: "Alloggi popolari? Precedenza agli immigrati". E a Ravenna la denunciano...

Laura Boldrini

Ignazio Stagno
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Laura Boldrini ormai è la paladina di profughi, clandestini...e rom. Adesso la presidente della Camera ha trovato negli zingari un nuovo cavallo di battaglia, al punto da voler dare loro la precedenza per ottenere un alloggio popolare. A contestare la scelta della Boldrini è Davide Fabbri, rappresentante del "Movimento lavoro e rispetto". Fabbri è una furia contro miss Montecitorio. Dopo aver intuito l'orientamento della presidente della Camera, Fabbri l'ha denunciata perchè "discrimina gli italiani violando la Costituzione".  La casa ai rom - Così Fabbri e altri cittadini di Ravenna hanno raccontato i motivi del loro esposto contro la Boldrini: "Laura Boldrini, l'8 aprile 2013 a domanda di un giornalista che le chiedeva testualmente: 'Con quale criterio saranno assegnate le case popolari',  rispose: 'Saranno date prima ai rom e agli extracomunitari con figli a carico'. Sulla base di questo, Davide Fabbri, assieme ad altri cittadini, si è sentito profondamente discriminato e ha proceduto assieme ad altri a formalizzare una denuncia per discriminazione verso il popolo Italiano nei confronti della Boldrini. Insomma miss Montecitorio non è nuova a sparate del genere. Ma questa volta, a quanto pare è stata presa in parola. Infatti secondo quanto racconta Fabbri il comune di Ravenna ha recepito il "diktat della Boldrini". Precedenza agli immigrati -  "Se si sfoglia la lista della graduatoria comunale, salterà facilmente agli occhi di chiunque, che nei primi 100 possibili assegnatari il 70% è costituito da stranieri, relegando di fatto, numerosi concittadini in fondo alla lista. Questa non è integrazione, ma è dimostrazione di incapacità di gestione del fenomeno immigratorio, che si ripercuote sui nostri connazionali e Ravenna, purtroppo, ne è un classico esempio", aggiunge Fabbri. Ma per la Boldrini è tutto normale. Per lei l'emergenza immigrazione non esiste e allora bisogna dare una casa anche ai rom e agli extracomunitari, in barba al diritto acquisito dagli italiani che con la crisi restano senza un tetto: "L'immigrazione non va gestita con logiche di difesa. Costituisce un pericoloso anacronismo che una legge sulla cittadinanza non prenda atto che in Italia vivono quattro milioni di immigrati ai quali sono preclusi diritti civili. Ciò crea animosità. Gli allarmismi e la sindrome d'assedio danneggiano la coesione sociale. C'è un vittimismo non giustificato dai numeri. Non sono clandestini, sono rifugiati. L'emergenza clandestini non esiste. È solo un'invenzione", aveva detto la Boldrini. Un'invenzione che a quanto pare è nella testa di milioni di Italiani e l'unica a far finta di niente è proprio lei che è la terza carica dello Stato. (I.S.)

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