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Edulcoranti: la sicurezza è proprio nel loro utilizzo

Gli ultimi studi dimostrano che non c'è alcuna relazione tra il consumo di aspartame e il verificarsi di condizioni di salute avverse come il cancro

Maria Rita Montebelli
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Gli edulcoranti a basso contenuto calorico sono additivi autorizzati per l'uso alimentare nell'Unione europea. La sicurezza degli edulcoranti a basso contenuto calorico è stata valutata secondo principi concordati a livello internazionale per la valutazione degli additivi alimentari. A partire dall'ampio numero di studi tossicologici richiesti per valutare la sicurezza degli additivi alimentari, viene individuato il livello NOAEL (No Observed Adverse Effect Level), l'apporto massimo giornaliero che può essere somministrato ad animali da laboratorio nel corso della vita senza che si verifichi nessun effetto avverso. Per stabilire la dose giornaliera accettabile (DGA) per gli esseri umani, al NOAEL viene applicato un fattore di sicurezza pari in genere a 100. La DGA rappresenta una stima della quantità di una sostanza che può essere assunta quotidianamente nel corso dell'intera vita senza un rischio apprezzabile per la salute umana. La DGA è espressa in milligrammi (mg) per kilogrammo (kg) di peso corporeo (pc) al giorno. Un gruppo di ricercatori italiani, tra i quali la tossicologa Marina Marinovich e l'epidemiologo Carlo La Vecchia, hanno esaminato gli studi - pubblicati tra il gennaio 1990 e il novembre 2012 – che indagano sulla possibile associazione tra il consumo di aspartame e il verificarsi di condizioni di salute avverse come il cancro e le malattie vascolari. La revisione degli studi epidemiologici sulla relazione tra aspartame e cancro ha rilevato, per il tumore al cervello, l'assenza di un qualunque aumento del rischio di sviluppare tale patologia nei bambini e negli adulti che hanno consumato cibi e bevande contenenti aspartame. Inoltre, la revisione degli studi su aspartame e tumori ematopoietici, come il linfoma di Hodgkin, non ha mostrato l'esistenza di alcuna associazione significativa.Gli autori hanno anche esaminato gli studi che analizzano la possibile associazione di aspartame e di altri tumori come il cancro al seno e al pancreas, e hanno evidenziato la mancanza di un'associazione tra l'aspartame e molti dei tipi di tumori più comuni. I risultati degli studi scientifici. Nel corso di un'interessante Media Tutorial nella sede della 'Nutrition foundation of Italy' - moderata dal direttore Andrea Poli e dal presidente dell'Unamsi Francesco Brancati - gli esperti hanno confermato che non è stata osservata alcuna associazione anche tra il consumo di aspartame e il rischio di eventi vascolari avversi o del parto prematuro. Oltre alla review delle evidenze epidemiologiche sull'aspartame, i ricercatori hanno esaminato gli studi relativi alla potenziale tossicità. Come rilevano gli stessi autori, molti altri alimenti (ad esempio i succhi di frutta e il latte scremato) contengono livelli più elevati dei metaboliti dell'aspartame rispetto a quelli che si trovano negli alimenti e nelle bevande contenenti aspartame. Inoltre, gli autori sottolineano come gli studi tossicologici su topi e ratti che hanno rilevato effetti avversi sulla salute, come leucemie e cancro al fegato, presentano evidenti limiti, riguardanti la loro metodologia e replicabilità, che ne indeboliscono fortemente il significato scientifico. Gli studiosi italiani concludono pertanto che: “Con riferimento ai dati epidemiologici, le evidenze relative agli edulcoranti a basso contenuto calorico, in particolare all'aspartame, non supportano l'esistenza di un'associazione costante con neoplasie ematopoietiche, cancro al cervello, all'apparato digerente, al seno, alla prostata e diverse altre neoplasie. Allo stesso modo, gli edulcoranti a basso contenuto calorico, non sono collegati a eventi vascolari e parti prematuri”. (MARIANNA MASCIANDARO)

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