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Roberto D'Agostino, memorie di un genio: "La rissa in tv con Sgarbi, gli insulti di Della Valle, le urla di Bianca Berlinguer e Fassino"

Giulio Bucchi
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"Al telefono Bianca Berlinguer urla ma quanto a insulti anche Piero Fassino non scherzava". Parola di Roberto D'Agostino, mister Dagospia, 66 anni e da quaranta sempre sulla cresta dell'onda. Dalla Roma anni 70 del Piper e Renato Zero, "a mettere dischi al Titan" all'avventura clamorosa di Quelli della notte, con Renzo Arbore. E poi da agitatore del gossip politico e non solo, con il suo sito in proprio. "Avevo una rubrica su L'Espresso - ricorda a Malcom Pagani, in una intervista-ritratto sul Fatto quotidiano -. Scrissi che il marito di Miuccia Prada, Bertelli, aveva detto che l'avvocato Agnelli portava sfiga: fine della rubrica". E allora? "Barbara Palombelli mi consigliò di aprimi un posto mio, un'oasi in cui mettere i frammenti dannunziani che amavo e che sono il pane di Internet". D'Agostino vs Sgarbi: lo storico schiaffo in tv da Ferrara / Video "Che paura con Bisignani" - Da allora, voci, sussurri, boatos sui grandi e meno grandi della politica nostrana, tra peones e rampanti. Sempre con lo spirito goliardico, garibaldino e irriverente già visto ai tempi del programma cult di Arbore. Certo, i rischi non sono mancati. La frequentazione con Bisignani, per esempio, lo ha fatto finire nei guai giudiziari: "Cercavo notizie da chi le notizie le aveva. Mi hanno messo sotto inchiesta per avergli offerto uno spaghetto, la vicenda Woodcock mi spaventò, ebbi paura di essere arrestato. Ma chiamavo Bisignani per avere notizie su Berlusconi così come chiamavo Rovati ai tempi di Prodi o Velardi quando regnava D'Alema...". Della Valle e Dagostrunz - Celeberrimo anche lo scontro titanico con Diego Della Valle: "Si inventò la campagna Dagostrunz, impiantò un merchandising a tema, mandò il kit in Banca d'Italia, e quando il camioncino Dagostrunz, immagino per puro caso, arrivò a un passo dalla scuola di mio figlio Rocco, 14 anni, mia moglie Anna si incazzò non poco". L'epico scontro con Sgarbi da Ferrara - Il vertice dell'incazzatura, insuperabile, è però il mitico scontro in tv da Giuliano Ferrara a L'Istruttoria, con Vittorio Sgarbi (guarda il video). Entrambi erano amici e collaboratori del grande Federico Zeri, poi il vulcanico critico litigò e si persero di vista. Quando D'Ago e Sgarbi si ritrovarono da Ferrara, furono fuoco e fiamme: "Si dava un gran tono da professore - ricorda D'Agostino - ma sapevo che era stato respinto tre volte. Allora calai l'asso, Professore de che? Lui perse la testa, non capì più un cazzo e mi tirò l'acqua. Mi sfiorò la tentazione di rompergli la minerale sul capo. Grazie al cielo lui intercettò la bottiglia e io rapido, con la mano libera, gli diedi uno schiaffo". Memorabile. Sgarbi chiese a Ferrara di tagliare la scena: "Col cazzo che la taglio", replica dell'Elefantino. "Fu grandioso, mi è sempre piaciuto. Testa acuta e penna rapida", come la lingua di D'Agostino.

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