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Letta rassicura Barroso e l'Europa:"L'Italia manterrà gli impegni,ma le persone contano più dei numeri"

Al centro del vertice il mercato del lavoro. Barroso: "Fondi Ue contro la disoccupazione". Il premier: "Rispetteremo il 3% nel rapporto tra deficit e pil senza fare debiti".

Ignazio Stagno
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I governi continentali (finalmente) hanno capito che l'Europa è fatta di persone e non di numeri. Il premier Enrico Letta ha voluto sottolineare questo aspetto nel suo incontro con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso."Spesso i ministri delle Finanze sono più interessati ai numeri, per noi le persone sono più importanti dei numeri". Poi il premier ha assicurato che le misure che verranno prese dal governo nelle prossime settimane "avranno tutte come base politico-giuridica le sei raccomandazioni che la Commissione europea ha rivolto al governo nell'accompagnamento della chiusura della procedura di infrazione". Per il presidente del Consiglio, si tratta di "un passo politico importante, saranno la base delle scelte che faremo da ora in poi". Dopo il vertice con Francia, Germania e Spagna, l'Italia ha raggiunto l'accordo sulla volontà di fare in modo che il Consiglio europeo di giugno sia un vertice che "metta i risultati concreti" e non solo "verbali" a "favore dell'occupazione giovanile". Lotta alla disoccupazione - Barroso, al termnine dell'incontro con Letta ha affermato che "per lottare contro disoccupazione giovanile, non occorrono soltanto i fondi nazionali, ma anche le risorse europee che possono essere usate anche per il rilancio della crescita. È fondamentale si formi un nuovo consenso europeo - ha spiegato il presidente della commissione europea - non più solo lunghe discussioni su misure di austerità ma politiche concrete per superare la disoccupazione giovanile e ripristinare un sano stato finanziario". Infine il premier Letta ha confermato che il governo intende mantenere il 3% nel rapporto tra deficit e pil "senza fare debiti". "Con parsimonia - ha concluso il premier - faremo tutte le scelte di politica economica sociale e fiscale che vogliamo portare avanti". L'Iva e l'Imu sono il primo banco di prova. (I.S)

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