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Fisco, Ernesto Maria Ruffini: "Evasori, sappiamo tutto di voi", chi rischia la batosta colossale delle Entrate

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Il Fisco torna a dare la caccia agli evasori con i motori alla massima potenza. L'Agenzia delle Entrate come abbiamo spiegato in questi giorni qui su Libero, sta affinando i nuovi algoritmi per cercare di mettere con le spalle a muro i furbetti delle tasse. E il cambio di rotta da parte del Fisco si tocca con mano anche ascoltando le parole del numero uno dell'Agenzia delle Entrate, il direttore Ernesto Maria Ruffini che intervenendo al Festival dell'Economia di Torino  per presentare il suo libro "Uguali per Costituzione" ha voluto fare il punto sull'attività del Fisco in questi ultimi mesi. Innanzitutto Ruffini ha spiegato che le Entrate sanno per filo e per segno chi sono gli evasori, circa 19 milioni di contribuenti: "Sono le persone iscritte a ruolo - ha aggiunto - le abbiamo individuate, usiamo strumenti che le facciano rientrare in carreggiata". Poi spiega qual è il suo sistema ideale di deterrenza che potrebbe fermare lo tsunami evasione una volta e per tutte: "Il mio sistema ideale - è il ragionamento di Ruffini - è quello in cui i cittadini sanno che chi non paga viene intercettato e l’azione viene punita facendoli pagare, chi è poi così autolesionista da evadere?".

 

Nei giorni scorsi il direttore delle Entrate aveva fatto sapere che nei prossimi giorni potrebbe scattare un'ondata di lettere del Fisco per regolare alcune posizioni. Si tratta di lettere delle Entrate che dovranno essere regolarizzate entro 5 giorni, altrimenti scatta il processo di verifica più approfondito con il rischio di pesanti sanzioni. Il magazzino fiscale dei crediti adesso ammonta a circa 1.100 miliardi.

 

Una montagna che di fatto Ruffini vuole scalare: "La macchina fiscale - ha concluso - è tornata alla normalità, siamo pienamente operativi perché il legislatore così ci ha chiesto di essere. Abbiamo sospeso la nostra attività nel 2020 e 2021, c’è stato detto di ricominciare, abbiamo rimodulato l’attività in modo non improvviso, dividendo nel 2022 il pregresso, abbiamo decine di milioni di atti e stiamo procedendo". 

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