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Christine Lagarde, il cupio dissolvi di "sua incapacità"

 Christine Lagarde

Leporello
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I venti di guerra gelano la crescita, prossimi sono i rincari e ancor più prossime le dolorose rinunce. Sua incapacità Christine Lagarde, plenipotenziario alla Bce dei già poteri forti (oggi assai deboli) giusto adesso darà prova di sé, con Olaf Scholz e Emmanuel Macron al comando della fu Europa.

L’essere o non essere si trasfigura e perciò Ella si chiede: aumentare ancora il tasso di sconto, insistendo sulla cervellotica stretta creditizia che convulsa da 10 mesi ormai distruggendo l’economia di famiglie e imprese o addivenire a più intelligenti consigli?

E vedremo pure, con Amleto, ora che la situazione internazionale è tanto drammatica quanto seria, cosa s’inventeranno le fattucchiere nostre, ovvero i giornali di John Elkann, Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo. Dopo aver sponsorizzato, richiesto, invocato il rigore più rigoroso che ci sia, troveranno più nobile prendere armi contro Giorgia Meloni o patire nell’animo le frombole e i dardi dell’avversa fortuna tutta di inflazione? Mentre madame Lagarde e i suoi sponsor sembrano irreversibilmente immersi nel cupio dissolvi – c’è del marcio, in Danimarca! – alle fattucchiere preme sempre solo e soltanto una cosa: inviare l’IBAN.

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