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Mario Giordano: Quante balle sulla legge anticorruzione

Da Monti a Napolitano, dal centro e da sinistra è un coro unanime di richieste perché sia approvata subito la norma contro il malaffare. Come se fosse questa la ricetta per eliminare gli scandali e non invece l'azzeramento dei finanziamenti ai partiti

Nicoletta Orlandi Posti
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Con un editoriale sulla legge anticorruzione riprende la collaborazione di Mario Giordano, direttore di Mediaset all news, Tgcom 24, con Libero. Giordano aveva collaborato con il nostro giornale dall'agosto del 2009 fino al mese di dicembre dello stesso anno quando è diventato editorialista de Il Giornale. Giovedì' 27 settembre firma un articoloin cui sostanziamente sostiene che non è l'approvazione di una legge contro la corruzione la ricetta per eliminare gli scandali, ma l'azzeramento dei finanziamenti ai partiti. Scrive: "la legge anti-corruzione c'entra con il caso Fiorito quanto Nicole Minetti con l'astrofisica nucleare. Cioè un beato nulla. La legge anticorruzione, nel testo approvato alla Camera e in discussione al Senato, è un provvedimento guazzabuglio che contiene alcune norme buone (come il divieto dei magistrati di partecipare agli arbitrati), alcune buonissime (come l'incandidabilità dei condannati), alcune discutibili (come la corruzione fra privati o il traffico di influenze illecite), alcune che hanno il consenso di tutti i partiti, altri solo di alcuni. Ma, in  ogni caso, si tratta di un provvedimento che in  nessun modo avrebbe evitato lo scandalo del Lazio". Leggi l'editoriale di Mario Giordano su Libero in edicola oggi, giovedì 27 settembre

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