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Kohl: "Ai tempi dell'euro sono stato un dittatore"

Elmut Kohl

In un'intervista l'ex cancelliere tedesco rivela: "Per introdurre la moneta unica agiì come un despota, senza chiedere nulla al popolo perché la avrebbero rifiutata"

Sebastiano Solano
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"Ho agito come un dittatore” ma “nazioni con una moneta comune non sarebbero più entrate in guerra tra loro”. L'affermazione è dell'ex-cancelliere tedesco Helmut Kohl, rilasciata nel 2002 ad un giornalista, Jens Peter Paul, che al tempo la usò per la sua tesi di dottorato. Kohl è l'autore della riunificazione delle due germanie al tempo della caduta del muro di Berlino ed è stato uno dei protagonisti dell'istituzione di una moneta unica europea.    Le ragioni - Kohl rievoca il difficile percorso che allora portò alla moneta unica: "Sapevo che un referendum sull'adozione di una moneta unica non sarebbe mai passato in Germania. Questo era scontato. Non ce l'avrei fatta a vincerlo". Poi spiega i motivi che lo hanno portatto ad agire, come dice lui, da "dittatore": "E' così che funziona la democrazia rappresentativa. Qualcuno deve prendersi la responsabilità di alzarsi e dire come devono andare le cose mettendo in gioco la propria esistenza e raccogliendo il consenso indispensabile all'interno del proprio partito. Io ho legato la mia intera esistenza a questo progetto politico".  Nessuna contropartita - L'ex-cancelliere smentisce poi ogni tipo di dietrologia riguardo una qualsiasi ricompensa data ai francesi, allora guidati da Francois Mitterand, in cambio dell'unificazione delle due germanie, progetto a cui il capo di Stato francese era contrario: "Nazioni con una moneta unica non entreranno mai in guerra tra di loro. Una moneta unica è più che qualcosa con cui pagare", ha chiosato. Kohl ricorda pure come i suoi stessi compagni di partito erano dubbiosi sull'operazione euro: "I miei colleghi pensavano che se la Germania non avesse adottato la moneta unica nessun altro lo avrebbe fatto. E avevano ragione", ha spiegato Kohl, che è stato uno degli artefici della creazione dell'Euro , con un occhio, ovviamente, agli interessi nazionali: la BCE, infatti, è stata portata a Francoforte.

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