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Mes, il consigliere di Emmanuel Macron lo boccia: "Meccanismo troppo rigido, non conviene"

Cristina Agostini
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E' una bocciatura totale quella dell'economista ed ex consigliere di Emmanuel Macron, Shahin Vallée: "Sul Mes l'Italia ha ragione a obiettare". Attualmente passato al gruppo Soros, non esattamente un "sovranista che non studia", come lo definirebbe il premier Giuseppe Conte, sulla riforma del meccanismo di stabilità europeo dà sostanzialmente ragione a Matteo Salvini e a Giorgia Meloni. "La riforma del Mes, così come è adesso, non vale la carta su cui è scritta", attacca Vallée secondo quanto riporta il Tempo. Anzi, sarebbe necessario rimandarla "e definire con la nuova Commissione Europea un testo più equilibrato e più ambizioso". Sottolineando che "un mancato accordo, a volte, è meglio di un accordo". Entrando nel merito del Mes, Vallée rileva una architettura estremamente rigida, che di fatto rende il fondo salva Stati inaccessibile a chi, in linea di massima, potrebbe averne maggiore bisogno. "La linea di credito messa a disposizione è accessibile solo dai Paesi che rispettano una serie di criteri 'ex ante' molto stringenti". Il meccanismo, infatti, presterebbe soccorso solo ai Paesi con un debito inferiore al 60 per cento del Pil. Una regola fatta apposta per la Germania, che può godere proprio di questo rapporto debito/Pil. Ma che metterebbe fuori gioco, "Francia, Italia, Spagna e persino la Finlandia". Leggi anche: "Ho sempre difeso l'Italia". Faccia tosta da Guinness: dove si avventura "mister Mes" Giuseppe Conte In sostanza, gli Stati più indebitati, per accedere ai fondi, dovrebbero procedere a una ristrutturazione forzosa del debito. Una rigidità che dimostra il fallimento della riforma, che era stata avviata proprio per rendere più flessibile il meccanismo di stabilità. Quindi l'Italia ha ragione. "Un criticismo costruttivo", conclude, "avrebbe come obiettivo la necessità di cambiare la governance del Mes, per porre fine alla competizione distruttiva tra il fondo e la Commissione Europea, portando il meccanismo sotto il controllo e la responsabilità del Parlamento Europeo". 

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