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Ultrà laziali arrestati a Varsavia, il ministro degli Interni polacco gela Letta e Bonino: "Banditi"

Il premier e il titolare della Farnesina si muovono per i tifosi italiani in cella da una settimana. Ma da Varsavia brutte notizie...

Roberto Procaccini
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"Banditi". Per i 22 tifosi della Lazio ancora detenuti in Polonia si è mossa il ministro degli Esteri Emma Bonino, è andato in missione un prefetto del Viminale a Varsavia e si è speso lo stesso premier Enrico Letta, che ha speso qualche parola con il presidente polacco durante il vertice bilaterale tra i due paesi. Il risultato? Che il ministro degli Interni polacco Barlomiej Sinkiewicz ha definito gli arrestati italiano né più né meno che delinquenti: "Comprendo il dolore dei familiari dei tifosi laziali arrestati in Polonia - ha detto al quotidiano Gazeta Wyborcza facendo riferimento a una delegazione di genitori di detenuti volati a Varsavia - ma la verità è che una parte di loro si trova a Varsavia per assistere i propri figli banditi". I 22 tifosi della Lazio sono detenuti da giovedì a Varsavia, tratti in arresto per i tafferugli con le forze dell'ordine locali. "La legge è uguale per tutti, sia per i polacchi sia per gli stranieri", ha rincarato la dose il ministro del'Interno polacco. Dopo il colloquio con Letta, si è espresso in maniera leggermente più dolce il premier polacco Donald Tusk: "Farò un appello al procuratore generale e al ministro della Giustizia - afferma - affinché seguano personalmente la vicenda al fine di evitare lungaggini".

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