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Fukushima, il Giappone pronto a versare nell'Oceano le acque usato contro l'incendio? Impianti di stoccaggio pieni

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Foto:  Lapresse

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Dove riversare le acque contaminate utilizzate per raffreddare gli impianti danneggiati nella catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone? Il dibattito va avanti da un po' di tempo nel Paese del Sol Levante ma ieri i media nipponici hanno spiegato che la decisione, che arriverà entro fine mese, prevede il rilascio dell'acqua nell'oceano o la sua evaporazione nell'atmosfera. Queste le due opzioni "realistiche" immaginate ad inizio anno da una sottocommissione governativa.

Diversamente, le associazioni locali dei pescatori e i residenti hanno sempre espresso la loro disapprovazione, temendo un crollo della domanda di prodotti marini della regione e per le ripercussioni ambientali sull'intera area geografica. Secondo le fonti citate dal giornale Yomiuri, il governo di Tokyo è pronto a istituire un comitato di esperti per confrontarsi con le municipalità della prefettura e discutere il piano con le attività produttive locali. 

Lo scorso febbraio, durante una visita alla centrale di Fukushima, il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, aveva ammesso che il rilascio dell'acqua nell'Oceano Pacifico sarebbe in linea con gli standard internazionali dell'industria nucleare. Il premier giapponese Yoshihide Suga, nel corso di una sua recente visita all'impianto, ha detto che il governo intende prendere una decisione in tempi rapidi. L'incidente del marzo 2011, innescato dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, provocò il surriscaldamento del combustibile nucleare, seguito dalla fusione del nocciolo, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le successive emissioni di radiazioni. 

L'immissione dell'acqua radioattiva in mare avrebbe bisogno dell'approvazione dell'Autorità nazionale di regolamentazione del nucleare (Nra), e la realizzazione di strutture adeguate per il trasporto, che richiederebbero almeno due anni di lavori.   Secondo i calcoli del gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco) - con un aumento giornaliero di 170 tonnellate di liquido trattato, lo spazio per lo stoccaggio all'interno delle cisterne dovrebbe esaurirsi entro l'estate del 2022. In base ai dati della prefettura attualmente sono presenti 1.044 serbatoi che contengono 1,23 milioni di tonnellate di liquido. 

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