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Suor Marie, il dramma: "Cacciata dal convento senza sapere perché". E dopo l'espulsione misteriosa Papa Francesco infierisce

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In Francia ha suscitato scalpore la vicenda dell'espulsione di una suora, che accusa di essere vittima di un'ingiustizia. Marie Ferréol, 55 anni di cui 34 passati nella comunità delle domenicane del Santo Spirito, sta cercando invanamente di arrivare direttamente a lui: Papa Francesco. Suor Marie è oggetto di un "decreto di esclaustrazione", una misura molto rara nella Chiesa che prevede l'esclusione dalla comunità. Il decreto parla genericamente di "menzogne e dissimulazione" e la decisione è stata presa in seguito a una ispezione ordinata da Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi. Restano segreti i motivi della decisione, cui neanche la monaca è stata messa al corrente. 

 

 

"Vorrei perseverare nella mia vocazione, vorrei sapere perché sono stata espulsa", continua a ripetere la suora, devota per tutta la sua vita e che ora si vede crollare il mondo addosso, senza nemmeno sapere il motivo. A difendere la 55enne ci pensa ora uno degli intellettuali cattolici più famosi d'Oltralpe, Francois Sureau, indignato da quella che definisce una "persecuzione". "In nessun momento è stata data a questa donna la possibilità di conoscere il suo dossier e di presentare la sua difesa", scrive Sureau su Le Monde, che ha rivelato il caso. 

"Queste regole elementari che sono rispettate da ogni amministrazione in Europa - continua lo scrittore e avvocato - non sono state applicate". La Chiesa parla di "menzogne e dissimulazione", ma le testimonianze di altre sorelle inserite dalla sua avvocata, Adeline Le Gouvello, nella lettera al Papa, smonterebbero le accuse mosse dalla Curia. Secondo i legali di Ferréol, a causare la spiacevole situazione sarebbe stata la rivalità su alcune posizioni teologiche contrastanti, ma non solo, con un'altra suora della comunità, madre Marie de l'Assomption. La monaca quarantenne frequenta proprio Ouellet, 67 anni, uno dei cardinali più influenti della Curia, con il quale avrebbe anche sviluppato un "rapporto filiale" andando spesso a trovarlo a Roma. 

 

 

Secondo la ricostruzione di la Repubblica, tutto sarebbe iniziato l'estate scorsa con l'ispezione ordinata senza preavviso da Ouellet. Due ispettori passano un paio di settimane nel monastero, per poi accusare Ferréol di "colpa grave", quale questa sia non è dato saperlo. Nell'autunno, la suora scopre di essere stata espulsa per tre anni dalla comunità, senza alcuna possibilità di difendersi dalle accuse. Viene allontanata da Pontcallec e rinchiusa per due mesi in una cella senza contatto con l'esterno. Preoccupati di non sentirla più, la famiglia contatta la polizia francese. La suora viene quindi "liberata", per poi essere posta agli "arresti domiciliari in un'abbazia a Randol, nel centro della Francia, dove si trova tutt'ora. Invana la supplica inviata al Papa, che ha confermato in via definitiva l'esclaustrazione.

 

 

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