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Covid, Corea del Nord nell'incubo inverno. Kim Jong-un: "Come vi potreste contagiare"

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Il Covid oltre la paranoia. Kim Jong-un, al centro di sospetti e dubbi (il dimagrimento eccessivo, dopo i gravi problemi di salute che nei mesi scorsi lo avevano fatto letteralmente sparire dalla scena pubblica, sarebbe per i più scatenati dietrologi la prova della sua morte, e della sostituzione con un sosia) ha da settimane chiarito quale sia il nuovo nemico pubblico della Corea del Nord: la pandemia. Il regime comunista di Pyongyang, dunque, non è riuscito a proteggere il popolo più segregato al mondo. E se l'odiato capitalismo americano e occidentale non passa, il virus sì.

 

 

 

 

 

Per questo i nordcoreani sono stati invitati a prestare "particolare attenzione" quest’inverno: il Coronavirus potrebbe contagiare attraverso, testuale, "la neve che cade". Una tesi scientifica, si fa per dire, che fa impallidire persino il no vax Fabio Tuiach, positivo al Coronavirus, che sostiene di essersi contagiato dopo essere stato bagnato dagli idranti della polizia durante l'occupazione per protesta del molo di Trieste contro il Green pass, un paio di settimane fa.

 

 

 

 

 

 

Il regime ha parlato attraverso il Rodong Sinmun, organo del Partito dei lavoratori del Nord, invitandoli ad alzare il livello di guardia: "Nella stagione invernale, è importante essere consapevoli e adottare misure anti-virus approfondite", scrive il giornale, secondo cui il controllo del virus e la lotta ai contagi è un "progetto importante" per poter raggiungere gli obiettivi del primo anno del piano economico del governo. Già a gennaio, all'ottavo congresso del partito, il dittatore Kim aveva indicato la via: autosufficienza tra rigidi controlli alle frontiere contro il virus e sanzioni sulla sua economia. Secondo il regime, il contagio potrebbe avvenire anche attraverso le sigarette e gli uccelli

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