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Joe Biden, "quello che non sta facendo": bomba del Washington Post, rivolta negli Usa contro il presidente

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Le uscite di Joe Biden, prima Vladimir Putin "criminale di guerra" poi "macellaio", fanno pensare che le sue non siano solo gaffe o scivoloni. I dubbi vengono sollevati dagli stessi americani, che si interrogano sull'atteggiamento del presidente Usa. D'altronde da giorni la parola "negoziati" è sparita dalla sua bocca e il timore è quello di una Terza guerra mondiale. La strategia dell'amministrazione Biden punta a sovvenzionare l'Ucraina allo scopo di erodere le capacità militari russe, privando la Russia della forza e dell'energia per nuove guerre. Eppure i malumori non sono pochi. Quello che non sta accadendo - scrive Ishaan Tharoor del Washington Post - "è un qualsiasi sostanziale processo verso una soluzione diplomatica".

 

 

Dello stesso parere l'opinione pubblica. La popolarità del loro leader è bassissima e le sue scelte iniziano a soffrire l'assenza del sostegno bipartisan: da una parte i Repubblicani che devono fare i conti ancora con il ricatto di Donald Trump a Kiev (un'inchiesta su Hunter, il figlio di Biden, in cambio degli aiuti già stanziati dal Congresso), dall'altra i Democratici preoccupati per la contrarietà da parte americana di un coinvolgimento diretto. Il timore dei Democratici, più che a quanto accade in Ucraina, è alla situazione in Unione europea dove l'inflazione mette a rischio il voto di midterm a novembre per il controllo della Camera e del Senato.

 

 

Intanto la Casa Bianca punta a un nuovo pacchetto di misure contro gli oligarchi russi. Le sanzioni, elaborate in stretta collaborazione con il Dipartimento del Tesoro, il Dipartimento di Giustizia, il Dipartimento di Stato e il Dipartimento del Commercio, consentiranno all'amministrazione Biden "di confiscare beni legati alla cleptocrazia russa, e utilizzare i proventi per sostenere l'Ucraina". Un'altra mossa che accende lo scontro Russia-Stati Uniti. 

 

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