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Israele, l'unico modo per difendersi dalle belve di Hamas è attaccare

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Le belve di Hamas hanno mostrato il loro volto: la "causa palestinese" è in realtà una mostruosa campagna d'odio contro Israele e gli ebrei. Indiscriminata, folle, capace di colpire a freddo centinaia di innocenti, giovani, anziani, donne, bambini.

Di fronte alla drammatica operazione messa in atto dai terroristi islamici "nel nome di Allah", spiega il direttore Mario Sechi nel suo editoriale su Libero in edicola oggi, a Israele e all'Occidente non resta che una sola soluzione: contrattaccare.

 

 

 

Hamas non può essere considerato un interlocutore politico con cui "dialogare": serve il pugno di ferro contro "chi violentai tuoi figli, uccide tua madre e tuo padre, rastrella gli amici, spara ai passanti, sgozza gli inermi", perché ha come obiettivo solo "l’estinzione della tua famiglia, del tuo popolo, della tua nazione". Si tratta di capire, però, il ruolo dell'America di un presidente Biden sempre più debole e incerto. 

 

 


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