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Baba Vanga, la profezia: "Esplosione nucleare", terrificante coincidenza con Israele

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L'Europa sprofonda nuovamente nell'incubo del terrorismo islamico e rivive l'angoscia del triennio "nero" 2015-2017, con l'Isis che ha mietuto vittime innocenti in quasi tutti i Paesi dell'Unione. Un clima plumbeo in cui prendono nuova forza anche le interpretazioni più pessimistiche della più celebri "profeta" della modernità, Baba Vanga, la misteriosa "Nostradamus bulgara".

Le sue parole avvolte dalla leggenda e dall'incertezza, proprio come quelle del celeberrimo astrologo francese del Cinquecento, possono essere lette in molti modi, spesso piegate all'attualità e condizionate dalla suggestione del momento. Molto spesso, le sue previsioni per l'anno che verrà sono cariche di visioni tragiche e apocalittiche. E vale a maggior ragione per questo scorcio finale del 2023, nel quale alla guerra in Ucraina iniziata un anno e mezzo fa si stanno aggiungendo, in uno scenario inquietante, le tensioni ormai alla luce del sole tra Cina e Stati Uniti (dalla Russia a Taiwan), il conflitto aperto in Medio Oriente tra Israele e Hamas, il possibile coinvolgimento di Libano e Iran che trasformerebbe una guerra ancora "locale" (sulla carta) in una guerra mondiale. Infine, l'ombra del Jihadismo su un Vecchio continente sempre più in crisi e meno decisivo.

 

 

 

La visionaria dell'Est Europa decenni fa aveva previsto un cambiamento nell'orbita terrestre: profezia che alcuni leggono come una anticipazione di una esplosione nucleare. Si parla poi per il 2023 della "creazione di bambini in laboratorio", una realtà già immaginata dai genetisti nazisti 80 anni fa. 

 

 

 

Dal canto suo, una delle famigerate "quartine" di Nostradamus accennava a "sette mesi dalla Grande Guerra, gente morta per cattiverie", un passaggio previsto proprio per l'anno in corso.

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