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Xi Jinping, un'altra purga: Cina, ombre nere sul regime comunista

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La Cina ha rimosso il ministro della Difesa, Li Shangfu, nella seconda defenestrazione di alto profilo in soli tre mesi. A fine luglio toccò al ministro degli Esteri, Qin Gang, che oggi è stato privato anche della carica di consigliere di Stato. La decisione è stata comunicata dai media statali cinesi ed è contenuta in un ordine presidenziale emesso al termine della sesta riunione del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il vertice dell’organo legislativo del parlamento cinese. L’ordine firmato dal presidente Xi Jinping cita espressamente di "rimuovere Li Shangfu dai suoi incarichi di Consigliere di Stato e ministro della Difesa" - senza citare un successore al vertice del ministero - e "rimuovere Qin Gang dal suo incarico di consigliere di Stato". 

Quest’ultimo era già stato sostituito dal suo predecessore, Wang Yi, al vertice della diplomazia di Pechino, e la rimozione anche dall’ultima carica segnala la doppia purga di alto profilo. Perdono il posto, inoltre, anche il ministro della Scienza e della Tecnologia, Wang Zhigang, sostituito da Yin Hejun, e soprattutto il ministro delle Finanze, Liu Kun, sostituito da Lan Fòan.

 

 

Lan, 61 anni, è originario del Guangdong dove ha iniziato la sua carriera. È considerato un tecnocrate con poca esperienza di governo a livello centrale. È stato capo del Partito comunista cinese nella provincia di Shanxi. La sua ’promozione' era attesa da quando il mese scorso era stato nominato segretario del Partito comunista cinese al ministero delle Finanze. Liu era a capo del dicastero dal 2018.

 

L’ultima apparizione pubblica di Li Shangfu risale al 29 agosto scorso, quando pronunciò un discorso al China-Africa Peace and Security Forum di Pechino. Una settimana più tardi avrebbe cancellato, all’ultimo momento, un incontro con funzionari militari vietnamiti. Sanzionato nel 2018 dagli Usa per il suo ruolo in un acquisto di armi dalla Russia, Li Shangfu era a capo del ministero della Difesa dal marzo scorso, al ricambio della classe dirigente statale.

 

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