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Il sistema Gps fa cilecca. Centinaia di braccialetti dei detenuti in tilt

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Usa. A causa di un sovraccarico dei dati, impossibile verificare i movimenti dei condannati ai domiciliari

Roberto Amaglio
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Per anni è stato il vanto del sistema carcerario statunitense: il braccialetto Gps, se consentiva alle carceri di non scoppiare di detenuti, permetteva alle forze dell'ordine di verificare con esattezza se i pregiudicati in libertà vigilata stessero realmente scontando la loro pena. I limiti di questo sistema, però, sono venuti alla luce giovedì 7 ottobre, quando il sistema satellitare è collassato a causa del sovraccarico dei dati. Il risultato è stato che per 12 ore i movimenti di oltre 1000 detenuti in 49 Stati (molti dei quali agli arresti domiciliari per reati sessuali) sono sfuggiti al controllo delle autorità. Proprio per questo problema, nel Wisconsin i funzionari delle prigioni hanno chiesto alla polizia di riportare 140 detenuti nelle carceri fino a quando il sistema fosse tornato in funzione. Rick Raemisch, segretario del dipartimento dei penitenziari del Wisconsin, ha dichiarato in una nota che "il guasto è stato impegnativo e senza precedenti per il nostro centro di monitoraggio elettronico. C'è stato un errore del sistema, che non abbiamo saputo gestire. Ma la situazione è stata gestita in modo sicuro ed efficiente mettendo al primo posto la sicurezza pubblica". Il portavoce della Bi, Jock Waldo, ha affermato che la società ha sensibilmente aumentato la propria capacità di archiviazione dati, ma non è riuscita comunque a gestire il problema. Il sistema, ha precisato Waldo, ha continuato a registrare gli spostamenti dei delinquenti e detenuti in libertà vigilata ma le informazioni non sono state immediatamente messe a disposizione delle autorità locali.

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