Filippo Turetta ha rinunciato all'appello. Ora la palla passa alla Procura generale di Venezia che dovrà decidere, a sua volta, se rinunciare all'appello contro la sentenza di primo grado sull'omicidio di Giulia Cecchettin. E anche se l'ergastolo è già la pena massima, all'imputato i giudici potrebbero infliggere l'isolamento diurno. In ogni caso dopo aver scontato almeno dieci anni di pena, il 23enne potrà chiedere i primi permessi premio. Permessi a cui hanno diritto coloro che hanno avuto una buona condotta in carcere e non sono ritenuti pericolosi e servono ai detenuti per stare con i parenti alcune festività o in altre occasioni.
Ma non è tutto, perché secondo i calcoli de Il Gazzettino, Turetta potrà chiedere e ottenere la liberazione condizionale - ossia la parte finale in libertà vigilata fuori dal carcere - soltanto dopo aver scontato 26 anni di detenzione, vale a dire quando Turetta avrà 48 anni. È inoltre previsto anche un anticipo dopo 21 anni di pena scontata, questo grazie alla liberazione anticipata sempre che il detenuto abbia tenuto una buona condotta.
Filippo Turetta, niente appello: si tiene l'ergastolo
Filippo Turetta, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio dell'ex fidanzata, la studentessa di..."La rinuncia all'appello da parte di Filippo Turetta? L'ho appresa dai giornali e un po' mi ha sorpreso - ha commentato Gino Cecchettin, papà della 22enne uccisa nel novembre 2023 -. Confrontandomi anche con il nostro avvocato, è una decisione che sul piano tecnico può sembrare autolesionistica. Se faccia parte di un percorso di autentico pentimento da parte di Filippo? È ciò che mi auguro ma sarà il tempo a dircelo".