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Vittorio Feltri, la fucilata: "Blasi e Totti? Se non si fossero messi le corna..."

Vittorio Feltri
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Da re di Roma a re del gossip della bollente estate 2022 è stato un attimo per Francesco Totti, il quale, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha raccontato senza filtri fatti e misfatti della sua relazione con la conduttrice Ilary Blasi. Intervista che più che un chiarimento non dovuto nei confronti dei lettori o uno sfogo rabbioso e liberatorio con i fan aveva il sapore di un atto giudiziario, dal momento che tra le righe l'ex calciatore lancia accuse precise alla ex, alla quale rimprovera di essere stata infedele per prima e di essere stata altresì moglie assente e indifferente, quasi gelida, almeno nella fase terminale del rapporto, cosa, del resto, che avviene in tutti gli amori al capolinea. Ci si raffredda e l'altro comincia a starci neppure tanto lievemente sulle balle.

 

 

Sembra, leggendo le dichiarazioni di Francesco, che la colpa della rottura sia imputabile per intero alla signora, quando ognuno di noi sa benissimo che non è mai responsabilità di uno solo. Inoltre, è evidente che Totti avesse intenzione mediante questo gesto di ledere l'immagine pubblica e indi la reputazione della consorte, la quale da mesi viene proposta come una martire, una vergine immacolata, tradita dal coniuge sotto gli occhi della di loro figlia. Penso che Totti, a un certo punto, si sia stufato di essere considerato alla stregua di un mostro e abbia inteso fare talune rivelazioni, piovuteci sulla testa come una doccia fredda.

Preferisco non addentrarmi nei risvolti squallidi e grotteschi di questa vicenda, non soffermarmi dunque sul furto dei Rolex, spariti dalla cassaforte della banca, né sul sequestro da parte di Totti della collezione di borse costose inflitta a Ilary, dalla quale voleva ottenere un equo scambio: «Io ti restituisco parte dell'armadio se tu mi restituisci gli orologi». Cose che non vedevamo dall'epoca dei sequestri di persona degli anni Ottanta. Ma, per nostra grande fortuna, questi due qui - se proprio vogliamo essere sinceri - hanno alleggerito il pesantissimo clima che ci soffoca da un bel pezzo. E non mi riferisco solamente alle temperature bollenti che abbiamo patito in questa stagione. Sono sicuro che i lettori del Corriere abbiano gradito di più l'intervista a Totti che non quella a Calenda o Letta o al politicante di turno, intento a ripetere le medesime menate. Senza dubbio quella a Francesco è stata più avvincente e interessante.

 

 

Quella che ci ha narrato Francesco è la sua barzelletta più divertente, che ci consegna la fotografia di una famiglia, quella Totti, non molto diversa, anzi per nulla differente, dalla nostra. I personaggi principali e pure le comparse, come la shampista che faceva da tramite tra Ilary e l'amante - stando a quanto sostiene il signor Totti-, sono straordinariamente ordinati, afflitti da una quotidianità talvolta noiosa che non viene allietata dalle luci della ribalta. L'amante è una maniera per sfuggire a questo tedio, l'elemento che aggiunge brio. Certo, i nuclei familiari italiani devono fronteggiare non solamente le ordinarie corna, i litigi, i dispetti, le separazioni, ma anche il caro bollette cercando di mettere insieme il pranzo con la cena. Tuttavia, la moglie cornuta, il marito tradito, le coppie impegnate in battaglie legali devastanti, potranno sentirsi sollevati soffermandosi a riflettere sulla circostanza notevole che pure una figa come Ilary è sfigata in amore, che persino il mitico sportivo, di cui in tanti hanno il poster in casa, ha subito la cornificazione.

Insomma, ci piace tanto il gossip perché ci dona la sensazione che non sia la nostra esistenza ad andare a rotoli, bensì che sia l'umanità intera ad essere alquanto disastrata. E poi non ne possiamo più di questa campagna elettorale, delle uscite penose di Enrico Letta, dei ripensamenti di Carlo Calenda, delle conferenze stampa di Giuseppe Conte che tenta di farci dimenticare i suoi anni al governo, delle vane polemiche, dell'emergenza fascismo, inesistente, della emergenza energetica, gravemente sottovalutata, della emergenza siccità, della emergenza sanitaria, della emergenza climatica, della emergenza umanitaria in Ucraina, della guerra. Persino della morte della regina Elisabetta, della incoronazione di Carlo, dei funerali, ne abbiamo oramai abbastanza. A questo punto, ben vengano le corna a darci sollievo. 

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