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Freccero: "Berlusconi mi ha fatto vincere al lotto. La tv distrutta dalla cocaina"

Carlo Freccero e Michele Santoro: vogliono candidarsi ai ruoli di presidente e dg Rai

Il direttore di Rai4: "Il Cav era trascinante e mi faceva il culo all'alba. Poi venne l'editto...". Oggi lui e Santoro danno il curriculum a Monti

Giulio Bucchi
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  Silvio Berlusconi? "E' stato il mio Superenalotto". L'irascibile, esuberante Carlo Freccero questa volta deve ammetterlo: senza l'odiato (politicamente) Cavaliere la sua carriera in tv sarebbe stata molto, molto diversa. In un'intervista al mensile GQ il direttore di Rai4, in attesa di inviare il proprio curriculum al Ministero del Tesoro per candidarsi alla presidenza di viale Mazzini, parla del passato e del futuro. E dei nemici di sempre.  Beato Cav - Quando parla degli inizi in Fininvest, anzi nell'allora Telemilano, Freccero s'illumina. "Ad Arcore non si dormiva mai e Berlusconi controllava ogni sospiro. Se non correva da Veronica (la sua ex moglie Lario, ndr) alle tre di notte, teneva marziali riunioni in cucina. Si lamentava dell'orario di programmazione di Hazzard, il telefilm preferito da suo figlio Piersilvio, allora detto Dudi. Alla parete c'era un frigo magnifico. Tre metri d'altezza. Assolutamente vuoto. Avevo fame e nei comparti incontravo solo gelati di immonda qualità". Freccero iniziò curando le schede di 500 film e conquistò così Berlusconi. Passava ore in una stanzetta a studiare come far decollare la tv. "Tormentavamo lo spettatore medio a campione. Dieci telefonate al minuto: 'Cosa vede?', 'Perché?'. Sezionando gusti e tendenze, capii che il mio punto di vista risultava ininfluente e la maggioranza non era un disvalore. La tv commerciale aveva le sue regole e doveva concentrarsi sulla quantità. Stabilimmo cosa facesse audience". L'obiettivo di Sua Emittenza Berlusconi era ambizioso: "Carlo, voglio superare la Rai. Era trascinante. Lui è stato il mio biglietto della lotteria. Il mio Superenalotto". Un portento, sì, anche nelle sfuriate. "24 ore su 24. Se si arrabbiava, chiamava per farmi il culo all'alba. L'aspirazione di Silvio era la Febbre del sabato sera. L'orgia, il liberismo, l'individualismo. Un'onda che sarebbe stato patetico contrastare". Colpa della coca - Quel sogno però è finito presto. Un po' perché oggi "manca la fantasia. La tv è brutta perché per avere una funzione deve essere vitale. Qui tutti vogliono mettere il preservativo all'anticonformismo e la vitalità è sepolta". Un po' perché molti dei protagonisti di allora sono stati distrutti dalla cocaina. "Negli Anni 80, a Mediaset, ne girava tantissima. Si ricercava la performance totale, l'immedesimazione. A Raidue invece poca. C'era solo un noto comico, un imitatore, totalmente schiavo. La coca illudeva. Lampo effimero, scintilla destinata a spegnersi. In tv per vincere non basta fare i 100 metri. Su quella distanza la coca ti fa trionfare, ma ai diecimila, il vero traguardo, ti fa arrivare ultimo". Ora non resta che l'amarezza e un po' di senso della provocazione. "Mi piacciono gli sconfitti, prenda Emilio Fede. Un'opera drammatica. I miei nemici sono altri. Letta e Confalonieri. Radicali, spietati". Altri modelli? "Maria De Filippi è il mio Censis. Se la vedo capisco cos'è l'Italia e l'Italia arretrata e disperata, garantisco, non è la Bocconi. De Filippi ne radiografa le miserie con rara perizia". Rai4 a Freccero va stretta, strettissima, perché il digitale di viale Mazzini "è una goccia irrilevante". Ma l'esilio legato "alla protervia dell'editto bulgaro" di Berlusconi potrebbe finire presto perché, come anticipato, già oggi sulla scrivania di Mario Monti arriveranno i cuccicula suo e di Michele Santoro. Ora sì che il Cav è veramente lontano.  

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