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Il blitz dei giudici su Leonardoche non vuole andare dal papà

Agghiacciante video girato davanti alla scuola elementare di Cittadella (Padova): con la forza il bimbo viene costretto a seguire gli esecutori della sentenza

Nicoletta Orlandi Posti
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Urla e cerca di scappare il piccolo Leonardo. Lo vogliono portare via dalla scuola per mandarlo in una casa famiglia. E lui, dieci anni, prova con tutte le forze a resistere: non ci vuole andare in una casa famiglia. Protagonisti di questo agghiacciante video trasmesso da "Chi l'ha visto?" sono un ragazzino al centro di una causa di affidamento, alcuni agenti della polizia e un gruppo di persone, tra le quali il padre, che - per dare esecuzione a un'ordinanza della Minori della Corte d'Appello di Venezia -lo hanno prelevato di forza dalla sua classe della scuola elementare di Cittadella (Padova). Il video, della durata di circa un minuto e mezzo, mostra una donna che corre verso un gruppo di persone e comincia ad urlare, poi il ragazzino sollevato a forza e portato per alcuni metri verso un'auto dove poi è stato caricato. Per tutto il tragitto, il piccolo tenta di divincolarsi dalla stretta di un uomo che lo tiene per le spalle e di un altro che gli stringe le caviglie. Infine si sente una voce di donna, presumibilmente l'autrice del video che il bimbo chiama "zia", che rivolge domande ad un'altra donna, che le risponde di essere un'ispettore e di non poterle dare spiegazioni. Guarda il video su Libero Tv Il piccolo Leonardo viveva con la mamma e vedeva il padre in incontri protetti. Rifiutava di vederlo da solo, presso la sua abitazione o altrove, in quanto nelle precedenti frequentazioni riferiva di aver subito maltrattamenti psicologici di vario tipo. Tutto ciò è andato avanti, spiega l'agenzia Dire, finchè un consulente tecnico d'Ufficio non ha diagnosticato in lui una pseudo patologia, la PAS, che proprio alla fine di settembre 2012 l'Apa (American psychiatric association), ovvero l'associazione americana i cui membri sono specializzati in diagnosi, trattamento, prevenzione e ricerca di malattie mentali, ha escluso dal DSM-5 (ovvero l'edizione aggiornata dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali).  Nonostante questo, si continua a ritenere "malati" i minori che hanno problemi di relazione con il padre (più raramente con la madre), e invece di approfondire le cause del disagio e risolverle, si preferisce renderli "orfani" di entrambi i genitori collocandoli in case famiglia. Oggi i genitori dei compagni di classe di Leonardo hanno manifestato davanti alla scuola. La reazione della mamma -  “Non si è mai vista una cosa così in tutta Italia. In altri casi in cui c'era un'ordinanza di prelievo di bambini, quando il piccolo si buttava a terra veniva   lasciato stare, e se diceva che non voleva andare via, rimanevano lì.  Ma qui è stato dato ordine di trascinarlo via con la forza”, dice la mamma di Leonardo in un'intervista a Telepadova su quanto successo ieri al suo bambino.  “Io sono arrivata che c'era la scuola devastata: i suoi compagni di classe erano in lacrime perchè nonostante li avessero   isolati in un'altra stanza avevano visto tutto dai vetri. Le altre mamme vogliono sporgere denuncia collettiva. Non sono cose che devono   succedere in una scuola: il bambino ha il diritto di andarci, ama la   scuola e deve stare tranquillo, non può essere trattato in questo modo davanti ai suoi compagni”. E poi la mamma lancia un appello al suo bambino: “Stai tranquillo, cercheremo di risolvere questa cosa al  più presto, sii forte, resisti cerca di distrarti, di giocare”. L'appello al prefetto  Manganelli - Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha chiesto urgenti e tempestivi chiarimenti al Capo della Polizia Antonio Manganelli sul gravissimo episodio che ha visto, a Padova, trascinare con forza il bambino di 10 anni da personale della Polizia di Stato. "Le immagini proiettate ieri sera dalla trasmissione 'Chi l'ha visto' hanno creato indignazione e sgomento in tutti noi italiani. I bambini hanno diritto ad essere ascoltati e rispettati - precisa il Presidente del Senato - e ogni provvedimento che li riguardi deve   essere posto in essere con la prudenza e l'accortezza imposti dalla loro particolare situazione minorile. Comportamenti come quello al quale abbiamo tutti assistito, meritano immediati chiarimenti ed eventuali provvedimenti". Sulla stessa lunghezza d'onda il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti  dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia:  "Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione". Per Marziale "esistono regole che travalicano le norme scritte e  che appartengono alla logica del buonsenso e del rispetto naturale dovuto ai bambini, che stando alle immagini dsono state deprecabilmente disattese". Il presidente dell'Osservatorio nel dichiararsi "sdegnato" chiede al prefetto Antonio Manganelli "di voler provvedere all'individuazione  degli uomini che hanno eseguito quanto disposto dalla magistratura, ma  in spregio alla Dichiarazione Universale sui Diritti del Fanciullo, e intraprendere provvedimenti volti a risarcire il danno emotivo irreversibilmente e indiscutibilmente cagionato al piccolino. Il suo gesto - conclude - attenuerebbe, seppur lievemente, gli effetti di un'azione incivile e da non affidarsi mai più a simili esecutori". La riposta del padre -  "Mio figlio sta bene ed è sereno”. Lo sottolinea il padre del piccolo perlevato da scuola a Cittadella, nel padovano e che compare in un video dove viene sollevato di peso. Il papà del bambino, che ha spiegato di non voler comparire in nessun modo, è avvocato. "Ci sono stati momenti difficili, e io sono il primo ad avvertirli ma tutto questo con la consapevolezza di aver fatto il bene di mio figlio. Secondo il papà il bambino soffre di Pas, la sindrome da alienazione parentale "Questo non lo dico io ma è stato dichiarato da medici competenti". “Ieri ho pranzato con mio figlio, ho cenato con lui e l'ho messo a letto, questo non succedeva da tre anni", evidenzia il papà aprendo una breccia su una vicenda drammatica che va avanti da molto tempo. Secondo quanto è emerso la madre del piccolo ha persola patria potestà e quindi, da giorni, alcuni suoi parenti si davano il turno anche attorno alla scuola in attesa del blitz per portare via il bambino. Numerosi tentativi erano andati a vuoto in precedenza ma, in seguito ad un accordo fatto con la preside della scuola, le forze dell'ordine sono potute entrare con il padre e il bambino è stato prelevato completando quindi quanto ordinato dal giudice. Secondo il padre del bimbo questa è la fine di un incubo.

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