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Berlusconi ora teme ritorsioni:"Le toghe mi vogliono coinvolgere"

Silvio Berlusconi

Silvio preoccupato per le mosse dei magistrati per il sequestro lampo di Spinelli: "Indagheranno alla ricerca di qualcosa". Sulla vittima: "Era sconvolto, sotto choc"

Andrea Tempestini
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  "Turbamento. Ma anche indignazione. Sentimenti che Silvio Berlusconi ha custodito per più di un mese senza farne parola quasi con nessuno. E non è una delle doti che lo caratterizzano, la discrezione. Segno che stavolta la vicenda, il sequestro-lampo del ragionier Spinelli, era parecchio delicata. Troppo per condividerla con amici e dirigenti di partito, incontrati a Roma, ad Arcore o in Kenya in queste ultime settimane. Pure ieri il Cavaliere ha preferito mantenere integro il muro del silenzio. In mattinata era stato sfiorato dall'idea di tenere una conferenza stampa per fornire la propria versione. E non lasciare ai taccuini solo il verbo dei magistrati della procura di Milano. Poi ha seguito il consiglio di chi gli suggeriva di mantenere un profilo basso. E ha lasciato che fosse l'avvocato Niccolò Ghedini a ricostruire i dettagli del sequestro nella versione berlusconiana", spiega Salvatore Dama su Libero di martedì 20 novembre. Ma ora il Cavaliere è preoccupato per le mosse dei magistrati. Silvio teme ristorsioni, e ai suoi fedelissimi spiega: "Le toghe indagheranno alla ricerca di qualcosa. Proveranno a coinvolgermi, sicuramente, come hanno sempre fatto". L'ex premier, conferma, ha incontrato la vittima, il cassiere Spinelli, ad Arcore. L'incontro è avvenuto subito dopo il rapimento: "Giuseppe era sotto choc - ha spiegato Silvio -. Era davverso sconvolto". Leggi l'approfondimento su Libero di martedì 20 novembre  

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