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Al Nord lo storico sorpassodelle nozze civili su quelle religiose

Sempre più italiani rinunciano alla cerimonia in Chiesa per dire "sì" davanti al sindaco

Nicoletta Orlandi Posti
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  Il velo bianco sulla testa, la marcia nuziale suonata dall'organo, la benedizione del prete. Sono sempre più italiani che ci rinunciano. Sarà per la crisi, sarà per un crescente ateismo, sarà per l'aumento delle nozze tra persone di differenti religioni, sarà perchè molti si sposano per più di una volta, è un dato di fatto che in Italia nel 2011 aumentano i matrimoni civili, registrando al Nord lo storico sorpasso su quelli religiosi. da 79 mila nel 2010 a circa 83 mila nel 2011. L'annuario statistico dell'Istat conferma che la cerimonia di tipo tradizionale resta comunque la scelta più diffusa (60,2%) con percentuali più alte soprattutto nelle regioni meridionali (76,3%), contro il 48,8% del Nord e il 50,1% del Centro.  La fotografia dell'Istat sul Belpaese rivela anche che aumenta il numero delle coppie che scoppiano, ma sono in leggero calo i divorzi. Le separazioni, nel 2010, sono state complessivamente 88.191, con una crescita del 2,6% rispetto alle 85.945 concesse nell'anno precedente: 75.403 (pari all'85,5% del totale) sono state quelle consensuali, 12.788 quelle giudiziali (il 14,5%). I divorzi, invece, sono stati 54.160 nel 2010, equivalente allo 0,5% in meno rispetto al 2009. Ogni 100 matrimoni si hanno 307 separazioni e 182 divorzi. Prosegue la crescita dell'affidamento condiviso dei figli minori, che si conferma la soluzione più diffusa sia nei casi di separazione (89,8%) sia in quelli di divorzio (73,8%); scende, di conseguenza, il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre, che fino al 2006 era la tipologia di affidamento più frequente. I figli minori coinvolti sono 65.427 nei casi di separazione e 23.545 in quelli di divorzio.  

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