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Pisa, fu ucciso senza ragione: dall'Inail 2mila euro al mese alla famiglia del bengalese

Andrea Tempestini
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Era lo scorso 13 aprile quando Zakir Hossain, un cameriere bengalese, perse la vita a 34 anni per le conseguenze di un'aggressione subita in pieno centro: a colpirlo con un pugno fu un tunisino di 26 anni. Si trattò, secondo gli inquirenti, di uno dei primi casi italiani di knockout game, una follia nata negli Usa e che prevede di colpire un passante senza alcuna ragione e nel modo più violento possibile, per poi darsi alla macchia. Zakir, quando fu colpito, era appena uscito dal ristorante nel quale lavorava: cadde a terra e picchiò la testa contro un muro, per poi spirare dopo 36 ore di agonia. Immagini forti: l'aggressione ad Hossain Guarda il video su Liberotv L'assegno - Ora alla sua famiglia è stata riconosciuta dall'Inail una rendita permanente di circa 2mila euro al mese. Un assegno che verrà incassato dalla famiglia di Hossain, in Bangladesh, che avrà validità retroattiva e avrà effetto fin dalla data della sua morte. A livello giuridico il vitalizio viene considerato una "rendita ai superstiti" calcolata per il cosiddetto infortunio in itinere, ossia la morte che sopraggiunge nel corso degli spostamenti di un lavoratore, per esempio, dalla casa al posto di lavoro (o viceversa). Nel dettaglio, il 50% dell'importo dell'assegno spetterà alla moglie di Hossain finché resterà in vita, mentre l'altro 50% andrà ai tre figli che ne godranno fino alla maggiore età o, nel caso in cui proseguissero gli studi, finché non dimostreranno di essere in grado di mantenersi. Festa della Toscana - L'annuncio ufficiale della notizia avverrà domani, giovedì 27 novembre, e lo farà il direttore della sede pisana dell'Inail, Giovanni Lorenzini, nel corso del consiglio comunale aperto in occasione della Festa della Toscana, con cui la regione celebra l'abolizione della pena di morte, introdotta dal Granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre 1786, festa che quest'anno sarà dedicata proprio ad Hassan. Inoltre, la città ricorderà il bengalese con una targa affissa in Corso Italia, in pieno centro, all'angolo con via San Bernardo, ovvero proprio nel luogo dell'aggressione mortale ad Hossain.

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