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Garlasco, le tappe del processo: i giorni e l'ora dei clic di Chiara

Nicoletta Orlandi Posti
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Ripubblichiamo l'articolo di Cristiana Lodi uscito su Libero l'8 aprile 2009. Le carte del processo di Garlasco sono un pozzo senza fondo. Più si cerca e più si pesca. Dai diciotto faldoni vengono a galla particolari che lasciano sempre meno spazio agli equivoci e alle ambivalenze. Nei giorni scorsi Libero ha tirato fuori un cd allegato alla relazione informatica del Ris dei carabinieri datata 11 dicembre e che fa riferimento all'ispezione del computer di Chiara Poggi. Nell'atto di indagine, intitolato “05-3 Internet-Computer fisso Chiara Poggi”, sono evidenziati migliaia di accessi a siti erotici e pornografici. I militari della Scientifica hanno individuato ben 4.420 accessi a 24 siti hard, 72 video a luci rosse scaricati e copiati da “www.youporn.com”, 39 filmini “selezionati” e visionati con “assiduità”, ma anche migliaia di “enter” nei svariati pornoshop disseminati nel web. Il computer - Il computer non è quello di Alberto Stasi , accusato dal pubblico ministero Rosa Muscio di avere ucciso la fidanzata perché sorpreso a immagazzinare e memorizzare l'intero universo virtuale a luci rosse sul proprio pc. «Chiara era una ragazza schiva e pudica, potrebbe avere reagito in modo inaspettato dopo avere scoperto il materiale osceno in possesso del fidanzato, scatenando in tal modo la sua ira omicida», questa in sostanza l'ipotesi del magistrato. Un teorema che però stride con quanto rintracciato dagli ufficiali del Ris nel computer di Chiara. Non si tratta del portatile, ma di quello fisso e che fino al giorno dell'omicidio era sulla scrivania della povera ragazza, ai piedi del letto, in camera sua. Nessuno scandalo se una giovane di 26 anni, mouse alla mano, guarda il sesso virtuale e consulta i negozi che vendono vibratori, balocchi erotici vari e mutandine sexy in internet. Suona però come una contraddizione che al fidanzato, consumatore degli stessi prodotti, venga contestato il movente “delittuoso” della pornografia; cui si aggiunge la pedofilia dato che sul computer di Stasi sarebbero stati rintracciati file (cancellati già nel 2006) che «ritraggono minori di anni 18 intenti a fare sesso», per usare le parole del magistrato inquirente. L'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, ha dichiarato ai giornali e alle agenzie di stampa che gli accessi ai siti pornografici fatti dal computer di Chiara, sono probabilmente opera di terze persone. Ovvero Alberto stesso, o magari il fratello adolescente della vittima. Siti porno - Nella relazione del Ris, chiamata “Forensic Internet History Report” (2.300 pagine), i carabinieri riportano nel dettaglio i giorni e gli orari di tutti gli accessi ai siti pornografici e non. Un lavoro preciso e scrupoloso. Leggendo la relazione si può constatare che non poteva che essere Chiara ad accedere ai siti hard, dato che difficilmente il fratello poteva entrare nella sua camera da letto nel cuore delle tantissime notti, per navigare ore e ore indisturbato e fino all'alba sul pc “proibito” della sorella. Tantomeno il ragazzo poteva accedere a “youporn”, “nuovemozioni”, “magicamerica” e all'università di Pavia o alla Diocesi di Vigevano, nei giorni in cui era in vacanza in Trentino con mamma Rita e papà Giuseppe. La famiglia Poggi è partita per la montagna il 5 agosto 2007, Chiara come noto aveva scelto di rimanere a casa e dal giorno 4 era in ferie. Alberto era partito per la vacanza studio a Londra l'8 luglio ed era tornato la sera del 5 agosto. La fidanzata era andato a trovarlo dal 19 al 22. Gli accessi - Eppure il 31 luglio (quando Stasi non c'era) dal computer di Chiara risultano decine di accessi a “youporn”, a cominciare dalle 5.55 del mattino fino alle 6,09. Un “enter” in “metello” alle 6,04 e 53 secondi. Il 17 luglio alle 21,36 e 47 secondi “Chiara 1” entra in “youporn-screenshot”. A quell'ora era già rientrata dall'ufficio di Milano, dove lavorava da febbraio come stagista. Alberto era in Inghilterra. Il fratello invece era in viaggio il 5 agosto 2007, eppure il Ris scrive: «16:08 www.nuovemozioni.com/vibratori_vagina_clitoride». Mezzora dopo: «16:36 www.il-sito-sesso.com»; alle «16:37 www.escapadesensuelle.com» e alle 18,06 dello tesso giorno «www.magicamerica.it/sexyshop». Il 7 agosto Chiara è di nuovo da sola a casa, si sa che vedrà Alberto la sera e lui resterà da lei a dormire. Sul suo computer la scientifica rintraccia alle 13, 28 un ingresso in «www.sensuelle.com.br». Tre giorni dopo, il 10 agosto 2007: «Ore 8:47 www.style.it/sesso-psiche». È stata l'ultima volta in cui Chiara è entrata nel suo computer. Difficile affermare che in precedenza, il 24 giugno 2007 alle 3,20 qualcuno sia entrato in camera sua e per ore abbia navigato in «www.youporn.com»; il 21 giugno 2007 alle «20:53» sempre in «www.youporn.com». E ancora il 17 giugno 2007 alle «3:12 www.youporn.com» e due giorni prima, il 15 giugno 2007, poco prima dell'una di notte alle «0:48 www.youporn.com» e alle «6:06» in «www.youporn.com», poi «21:08 www.youporn.com». Il 14 giugno 2007: «23:03 www.youporn.com», il 3 giugno 2007: «0:27 www.youporn.com». Perché sempre la notte o il mattino presto? A orari improbabili? Chiara era a casa, possibile non accorgersi di un estraneo che entra in camera e “naviga” regolarmente e senza fare il minimo rumore? E senza accendere un lume? La relazione del Ris è interminabile e dettagliata: «30 gennaio 2007 - 5:20 www.youporn.com», «22 gennaio 2007 -2:58 www.youporn.com», 19 gennaio 2007 - 1:05 www.youporn.com», «4:15 www.youporn.com», «18 gennaio 2007 -4:51 www.youporn.com», «17 gennaio 2007 - 1:39 www.youporn.com», «16 gennaio 2007 -5:20 www.youporn.com». E il primo dell'anno: «1 gennaio 2007 - 6:20 www.youporn.com». L'attività del Ris ricopre anche il 2006 e il 2005, e si può leggere: «03/12/2005 18.07.12 chiara 4 http://classicpornstars.com». Ancora: «Cached 15/10/2006 3.35.38 chiara 1 http://photo.pornotube.com». E poi: «Cached 31/05/2005 7.07.47 chiara 1 http://tigershark.adultadworld.com». Accusa di pedopornografia - Sembra davvero improbabile che sul computer della ragazza possano avere “lavorato” altre persone al di fuori di lei, in questi giorni e in questi orari improbabili. Domani si torna in aula per la sesta giornata dell'udienza preliminare. Toccherà ai difensori di Alberto Stasi parlare per primi, subito dopo l'accusa illustrerà la questione pedopornografica e formulerà le due richieste per i due distinti procedimenti. Chiederà il rinvio a giudizio per il primo e la condanna per l'omicidio (volontario e aggravato dalla crudeltà). Alberto Stasi ha scelto di essere processato con il rito abbreviato. Lui lo ha dichiarato ai carabinieri fin dal 13 agosto: «Quella mattina, mentre Chiara moriva, ero a casa mia davanti al computer e scrivevo la tesi». Ma Rosa Muscio è convinta che l'imputato abbia spento il suo pc alle 10, 17 del 13 agosto per andare (a quell'ora) a uccidere la fidanzata. Una supposizione destinata però a rimanere tale, perché l'ipotesi di Alberto che mente non può essere dimostrata. Lo scrive Stefano Vitelli, il giudice che il 18 aprile prossimo dovrà decidere se condannarlo o assolverlo. Nell'ordinanza il magistrato spiega infatti che il computer di Stasi è stato manomesso dai carabinieri che lo hanno ispezionato, precludendo così al biondino di Garlasco la possibilità di provare il proprio alibi. Ma a chi lo accusa di affermare che ha mentito. di Cristiana Lodi 8 aprile 2009

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