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Tasse e trasferimenti dallo Stato, la classifica della vergogna: ecco i Comuni più tartassati

Giulio Bucchi
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I Comuni più "sanguisuga", che tartassano maggiormente i cittadini con le imposte locali, sono quelli di Liguria, Valle d' Aosta e Lazio. Quelli meno "vampiri" e succhia soldi risultano invece, tra le regioni a statuto ordinario, i Comuni del Veneto, Molise e Basilicata. Mentre le amministrazioni comunali del Lazio incassano il triplo di contributi e trasferimenti pubblici rispetto a quelle del Veneto e del Piemonte, in proporzione al numero di abitanti. Squilibri, sorprese e contraddizioni emergono dai conti e bilanci di Comuni, Province e aree metropolitane elaborati a livello regionale dall' Istat e riferiti al 2015. E così si scopre che i Comuni della Liguria hanno incassato tasse locali pari, in media, a 903 euro per ogni abitante, conquistando con questa cifra la vetta di questa non esaltante graduatoria. Seguiti da quelli della Valle d' Aosta, con 871 euro pro capite di entrate tributarie, e del Lazio, con 802 euro, a fronte di una media nazionale pari a 648 euro. Gli esborsi più contenuti in termini di imposte comunali sono invece quelli che si registrano in Veneto, pari in media a 520 euro l' anno pro capite, e poi in Molise sono di 553 euro e in Basilicata di 566 euro per abitante, facendo riferimento alle regioni a statuto ordinario. Tra le regioni a statuto speciale, che godono però di condizioni e agevolazioni particolari, si trovano imposte comunali in media ancora più basse in Trentino Alto-Adige, dove ammontano a 501 euro l' anno per abitante, in Friuli Venezia Giulia, pari a 509 euro, mentre in Sardegna e Sicilia sono rispettivamente di 521 e 607 euro. Una parte delle entrate che alimentano le casse dei Comuni è poi costituita anche dai contributi e trasferimenti di soldi pubblici in arrivo da altri enti, strutture e livelli dell' amministrazione dello Stato. Ai Comuni del Lazio nel corso del 2015 sono arrivati complessivamente contributi pubblici pari a quasi 1,3 miliardi di euro, e, dividendo la cifra totale per il numero degli abitanti, ciò significa che le amministrazioni comunali laziali hanno incassato in media 217 euro di contributi per ogni residente. Vale a dire oltre il triplo rispetto a quanto è arrivato nei Comuni del Veneto e del Piemonte. In tutta la regione veneta i contributi pubblici alle amministrazioni comunali sono ammontati a 283 milioni di euro, pari a 58 euro per ogni abitante, in Piemonte sono arrivati in totale 298 milioni, che corrispondono a 68 euro pro capite. E nelle regioni a statuto speciale il livello medio dei contributi pubblici finiti ai Comuni è ancora più alto rispetto a quello del Lazio: in Valle d' Aosta risulta pari a 913 euro per abitante, in Friuli 632 euro, in Sardegna 549 euro, il Trentino ha una media di 535 euro pro capite, e chiude la lista la Sicilia, dove le amministrazioni comunali si sono "accontentate" di contributi pari a 241 euro per ogni residente. Tra le altre regioni, in Emilia-Romagna la cifra analoga non supera i 76 euro, e in Lombardia è a quota 95, a fronte di una media nazionale di 151 euro. Analizzando e confrontando entrate e uscite delle amministrazioni comunali, risulta poi che per l' Istruzione pubblica le spese dei Comuni nelle regioni del Nord-Ovest tra 2014 e 2015 sono scese dell' 1%, a quota 1,8 miliardi di euro; nel Nord-Est sono diminuite del 5%, per un totale pari a circa 1,3 miliardi; al Centro risultano stabili anche qui a quota 1,3 miliardi l' anno, mentre al Sud sono calate di quasi il 2%, con stanziamenti per poco più di un miliardo di euro. Gli investimenti pubblici in queste macro-aree regionali non vanno certo meglio alla voce Giustizia, per quanto le competenze comunali in materia siano limitate: nei Comuni del Nord-Ovest le spese dedicate al settore Giustizia in un anno sono diminuite del 16%, passando da 82 a 69 milioni di euro; nel Nord-Est il calo è pari al 37%, per un totale di 32 milioni di euro, e nel Centro Italia sono diminuite del 20%, a quota 37 milioni. Segno positivo solo al Sud, dove le spese comunali in ambito giudiziario sono cresciute dell' 8%, per un totale di 98 milioni di euro.  di Stefano Casini

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