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Affluenza alle urne, la "profezia" dalle cifre sul referendum e le regioni in bilico: : ecco come finisce questo voto

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L'affluenza di domenica 20 settembre non sfonda: ieri sera alle 23 l’affluenza per il referendum si è attestata al 39,38 per cento. Oltre che per il taglio dei parlamentari, i cittadini italiani sono chiamati alle urne per le elezioni regionali (in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia: qui la guida con tutti i candidati), comunali (oltre mille i Comuni al voto: eccoli) e suppletive (in Veneto e Sardegna). Anche qui l'affluenza non subisce scossoni. Nelle regioni chiamate a votare per le amministrative, l'affluenza alle 23 è più alta rispetto alla media nazionale: è il caso delle Marche, dove alle 23 ha votato il 47,56% degli aventi diritto; della Valle d'Aosta, al 56,37%; della Liguria, al 44,07%; del Veneto, al 51,04%; della Toscana, al 48,29%; della Puglia, al 43,71%, della Campania, al 42,80%.
 In Abruzzo l'affluenza è stata del 36,47%; in Basilicata del 36,96%; in Calabria del 32,96%; in Emilia-Romagna del 41,58%; in Friuli-Venezia Giulia del 36,34%; nel Lazio del 33,06; in Lombardia del 39,01; in Molise del 33,35; in Piemonte del 38,81; in Sardegna del 23,41%; in Sicilia del 24,91; in Trentino-Alto Adige del 54,42%; in Umbria del 33,09%.
 

 

Cifre simili per le Regionali: Campania 38,92%; Liguria 39,29%; Puglia 39,84%; Veneto 46,12%. In tutti i casi, il dato di partecipazione alle Regionali è più basso di quello relativo al voto referendario. Le operazioni si concluderanno alle 15 di lunedì 21 settembre, dopo le quali saranno diffusi i primi exit poll. Una cosa è certa: per quasi tutti i sondaggisti una bassa affluenza favorirebbe il sì al referendum e il centrodestra nelle regioni.

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